La Corte Ue dà ragione ad Amsterdam: respinto il ricorso di Italia e Milano sul trasferimento della sede Ema

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La Corte di Giustizia dell'Unione Europea dà ragione ad Amsterdam e dà torto a Milano e all'ItaliaÈ stato infatti respinto il ricorso relativo alla decisione di stabilire ad Amsterdam la sede dell'agenzia europea del farmaco (Ema), presentato dall'Italia e dal Comune di Milano, e ha bocciato anche il ricorso del Parlamento Europeo contro la scelta di Bratislava come sede dell'agenzia europea del lavoro (Ela). Secondo la Corte, infatti, «le decisioni dei rappresentanti dei governi degli Stati membri» in questi frangenti «sono atti politici privi di effetti giuridici vincolanti cosicché esse non possono costituire l'oggetto di un ricorso di annullamento».

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La Corte ha esaminato «se la competenza relativa alla fissazione della sede degli organi e degli organismi dell'Unione spetti ai rappresentanti dei governi degli Stati membri deliberanti di comune accordo in virtù della regola enunciata all'articolo 341 TFUE, oppure se detta competenza appartenga al legislatore dell'Unione». La Corte «dichiara che l'articolo 341 TFUE non si applica alla designazione del luogo della sede di un organo o di un organismo dell'Unione come l' Ema e l'Ela; la competenza a decidere della fissazione del luogo di queste sedi spetta dunque al legislatore dell'Unione, al quale incombe agire a questo scopo in conformità delle procedure previste dalle disposizioni dei Trattati pertinenti sotto il profilo sostanziale».

«Per quanto riguarda i ricorsi diretti contro il regolamento 2018/1718, la Corte respinge tutti gli argomenti fatti valere dal Comune di Milano e dal governo italiano, relativi a violazioni delle prerogative del Parlamento, nonché all'illegittimità di tale regolamento derivante dalla presunta irregolarità della procedura che ha portato all'adozione della decisione dei rappresentanti dei governi degli Stati membri del 20 novembre 2017 di scegliere la città di Amsterdam come nuova sede dell'Ema».

A questo proposito, la Corte dichiara che «tale decisione è un atto di cooperazione politica privo di valore vincolante che possa limitare il potere discrezionale del legislatore dell'Unione. Pertanto, non si può ritenere che il Parlamento abbia, nel caso di specie, rinunciato ad esercitare le proprie competenze legislative reputandosi vincolato dalla decisione in questione». La Corte aggiunge che «sarebbe stato possibile per il Parlamento, in caso di disaccordo con la decisione politica degli Stati membri di trasferire la sede dell' Ema ad Amsterdam, opporsi a che tale decisione si traducesse in un atto legislativo dell'Unione».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 14 Luglio 2022, 12:25
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