Intanto la gara internazionale di solidarietà per il piccolo Charlie domina le prime pagine dei due principali tabloid britannici, il Sun e il Daily Mail. Mentre i genitori del neonato continuano a restare al suo capezzale con l'incubo che arrivi il momento in cui i medici del Great Ormond Street Hospital di Londra staccheranno come annunciato i macchinari che lo tengono in vita, si continuano a muovere quelli che il Sun definisce «gli angeli di Charlie», le tante persone e autorità che in tutto il mondo sono state profondamente toccate da questa vicenda e offrono il loro aiuto. Il Daily Mail, oltre a parlare delle offerte di assistenza arrivate dagli Usa e dall'Italia, lancia un dibattito con due esperti sulla sorte di Charlie: c'è chi invita i genitori a «lasciarlo andare» per non farlo soffrire più e chi invece sostiene la loro causa e li invita a non demordere.
«Se noi fossimo disposti a eseguire la sentenza della Corte Suprema l'ospedale inglese potrebbe accettare il trasferimento di Charlie a Roma.
Ma l'ospedale Bambino Gesù non può considerare questa opportunità»: lo ha riferito la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc. In queste ore infatti sono continuati i contatti fra la direzione dell'ospedale romano e le autorità inglesi, così come con la famiglia del bambino. «La Farnesina ha ottenuto la stessa risposta che l'Ospedale di Londra ha dato a noi. Loro non possono trasportare il bambino a meno che non applichiamo il protocollo indicato dalla Suprema Corte, che prevede di non praticare nessuna cura al bambino e di staccare la spina. È ovvio che abbiamo risposto di no», ha aggiunto Enoc.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 5 Luglio 2017, 20:20
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