Brexit e patenti, il consiglio di Londra: «Convertitele o ripeterete il test di guida»

Brexit e patenti, il consiglio di Londra: «Convertitele o ripeterete il test di guida»
Il Foreign Office sta consigliando ai britannici che vivono nei paesi dell'UE di rinunciare alle loro patenti di guida nel Regno Unito al fine di preparare una Brexit "no deal". Le ambasciate britanniche in alcuni Stati membri, come fa sapere l’Independent, hanno fatto sapere che "i titolari di patenti di guida del Regno Unito residenti in un paese dell'UE dovrebbero convertire le licenze del Regno Unito con una patente di guida del paese dell'UE in cui si vive prima del 29 marzo 2019".

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Il consiglio è stato dato perché in caso di Brexit "no deal" diventerà impossibile convertire la patente di guida del Regno Unito con quella locale senza ripetere il test di guida, un'esperienza potenzialmente costosa e difficile. Il consiglio è stato emesso dalle ambasciate britanniche, incluse quelle in Italia, Belgio e Finlandia. Le norme di guida variano in qualche modo tra gli stati membri dell'UE, il che significa che il consiglio non è necessariamente valido per tutti gli stati.

Dopo la Brexit, tutti i patentati del Regno Unito potrebbero dover richiedere una "carta verde" per guidare all'estero con una patente britannica, non contando però i residenti a lungo termine. La situazione è incerta perché lo scorso anno il Regno Unito e le compagnie di assicurazione europee hanno accettato una deroga per i conducenti britannici sul sistema di carte verdi, ma la Commissione europea non ha ratificato la direttiva.

Sul sito web del governo si legge che: "Se il Regno Unito lascia l'UE senza un accordo il 29 marzo 2019, non sarà possibile cambiare la patente di guida senza fare un altro esame di guida. Fai domanda per cambiare la patente di guida il prima possibile per assicurarti di averla prima del 29 marzo 2019”.
La situazione della patente di guida è solo una delle molte aree di disservizio che dovrebbero essere causate da un’uscita senza accordo. Aldilà di un'interruzione del commercio e dei danni economici al Regno Unito, i britannici che vivono all'estero vengono lasciati alla mercé delle autorità locali - che stanno affrontando la situazione in vari modi. Sono circa 1,3 milioni di persone nate in Inghilterra che vivono negli altri 27 paesi dell'UE. La maggior parte dei paesi chiede ai residenti del Regno Unito di registrarsi se vogliono restare ma le regole e le scadenze variano in base al paese.
Ultimo aggiornamento: Martedì 22 Gennaio 2019, 20:49
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