Cibo più buono senza sprechi

Cibo più buono senza sprechi

di Alberto Mattiacci

Le drammatiche immagini provenienti dall'Ucraina sono anche un monito a considerare con uno sguardo più attento alcuni aspetti delle nostre vite. Uno è il cibo.
Siamo un paese di origini rurali, che ha conosciuto la povertà vera, la guerra e la fame. I nostri nonni erano estremamente attenti al cibo: compravano il giusto, erano maestri nel conservarlo e nel riciclare gli avanzi del giorno prima, magari inventando nuove ricette per usarli.
Oggi che siamo oltre 7 miliardi di persone, il problema di gestire il cibo in modo efficiente è primario: non a caso, infatti, è al centro degli obiettivi di Sostenibilità dell'ONU.
Noi abitanti dei paesi ricchi siamo chiamati a contrastare due fenomeni: le perdite e lo spreco alimentare. Le prime riguardano il cibo perso nelle fasi di produzione, trasformazione e distribuzione. Lo spreco concerne il nostro comportamento di consumo. Nel complesso, si stima che, fra perdite e spreco, 74kg pro-capite di cibo vadano perduti, ogni anno, nel mondo.
Possiamo fare qualcosa? Decisamente si, tre cose in particolare: 1. Pianificare attentamente la spesa, evitando di acquistare troppo e sulla base di impulsi del momento; 2. Conservare il cibo in modo appropriato; 3. Prestare attenzione alle date di scadenza e regolare gli acquisti di conseguenza.
Contrastare lo spreco alimentare è un ottimo esempio di comportamenti buoni per noi, per gli altri e anche per il pianeta.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Giugno 2022, 14:30
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