Parole, parole, parole

Parole, parole, parole

di Alberto Mattiacci

È altamente probabile che le prossime settimane ne sentiremo di tutti i colori sui (molti e atavici) mali dell'economia italiana e su chi ne sia colpevole.
È naturale che sia così: da una parte, chi è stato finora all'opposizione (quasi nessun partito), giocherà a mettere in evidenza cosa non funzioni in Italia, magari inseguendo i fatti di cronaca; dall'altra parte, chi è stato al governo (quasi tutti i partiti) giocherà a magnificare i successi ottenuti, proiettandoli al futuro.
Tutti i politici, è probabile, diranno che il tempo dei tecnici è finito (ovviamente con molti omaggi al Presidente Draghi) perché è la politica ad avere il compito di identificare e risolvere i problemi: non i burocrati (europei) e meno che mai i banchieri (centrali).
Hanno ragione, no?
È altamente probabile, poi, che i politici dei vari schieramenti segnaleranno l'inadeguatezza di molte scelte compiute nel passato. Facciamo l'esempio dell'energia. L'inflazione è colpa di questi errori -diranno, ed è vero: Eurostat dimostra che ben la metà dell'inflazione (8,6% a giugno) è generata dal costo dell'energia. Quindi, risolvendo quel problema lì, saremo finalmente liberi dal ricatto dei paesi fornitori (ieri la Libia, oggi la Russia, domani chi?) e vivremo tutti meglio, con inflazione inferiore. Hanno ragione, no?
Potremmo fare altri esempi (la politica educativa; quella sanitaria, eccetera) e la storia si ripeterebbe in modo analogo.
La morale è chiara -sta nel titolo.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 27 Luglio 2022, 15:22
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