Mal di testa, arriva il vaccino: «Un'iniezione toglie il dolore per tre mesi». Il farmaco in Italia

Mal di testa, arriva il vaccino: «Un'iniezione toglie il dolore per tre mesi». Il farmaco in Italia
Il mal di testa, o meglio l'emicrania, è la terza patologia per prevalenza e la sesta più invalidante a livello mondiale: sono oltre un miliardo le persone che ne soffrono, ma nella cura e nella prevenzione sta per arrivare una vera e propria rivoluzione. Nuovi farmaci già approvati stanno infatti per arrivare sul mercato italiano: un anticorpo monoclonale che ha come target il peptide CGRP, identificato proprio per l'emicrania. Una specie di «vaccino» contro l'emicrania, sebbene non sia esatto parlare propriamente di vaccino, ma una cura che va all'origine del problema ed elimina i mal di testa per diverso tempo: basta un'iniezione al mese, o addirittura una ogni tre mesi, a seconda del soggetto.

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«Si tratta di un anticorpo monoclonale, Fremanezumab, che agisce bloccando l'attività del Cgrp o del recettore Cgrp, la proteina che scatena l'attacco di emicrania - spiega il neurologo e presidente di Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee) Fabio Frediani - Il confronto con il placebo, che sappiamo essere praticamente acqua - aggiunge Frediani - ha rilevato che la sperimentazione dà più effetti collaterali al placebo che al Fremanezumab». Fremanezumab è stato approvato e introdotto nel mercato Usa e a breve dovrebbe arrivare, conclusa la terza fase di sperimentazione, anche in Europa e in Italia, dopo che nel febbraio scorso l'Agenzia Europea del Farmaco (Ema) ha accettato la domanda di autorizzazione all'immissione in commercio della molecola. 

UN CAMBIO DI APPROCCIO «Fino ad oggi - ha proseguito - abbiamo curato le crisi di emicrania ma non la malattia, o meglio l'abbiamo fatto solo parzialmente», ha spiegato Elio Agostoni, direttore Dipartimento di Neuroscienze Asst Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, a margine del IX Congresso nazionale Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee), che si è tenuto a Milano. «Oggi stanno arrivando sul mercato dei farmaci che sono capaci di interferire con il meccanismo che genera la malattia, e che si esprimerà poi con delle crisi».

Con i nuovi farmaci iniettivi, trimestrali o mensili, la situazione cambierà, «cambieranno la nostra percezione di crisi e di malattia e ci permetteranno di prevenire le crisi e altri problemi collegati all'emicrania». La strategia terapeutica oggi si focalizza sulla cura delle crisi quando arrivano e sulla cura della malattia, quindi sulla prevenzione e la profilassi: «Quando le crisi occupano 4/5 giorni al mese l'indicazione è quella di fare la profilassi, quando invece si tratta di episodi che sono meno di 5 giorni al mese c'è solo la terapia dell'attacco. Un'impostazione rigida». 

L'emicrania si distingue in cronica ed episodica: nel primo caso, i pazienti ne soffrono per almeno 15 giorni al mese, nel secondo caso per al massimo 14 giorni al mese.
In Francia, Germania, Italia, Spagna e Regno Unito sono oltre 15 milioni le persone che soffrono di emicrania episodica e cronica, in Europa questa malattia ha un costo per l'economia di 18 miliardi di euro l'anno in termini di produttività e giornate di lavoro perse.

Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Giugno 2018, 14:59
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