A quasi trent'anni dalla morte del pittore Enzo Brunori, scomparso nel maggio del 1993, e a oltre dieci dalla rassegna monografica curata da Enrico Crispolti al Vittoriano di Roma, l’Associazione culturale “Enzo Brunori” ripercorre le vicende e la poetica dell’artista in una mostra allestita dal prossimo 13 aprile presso l’Ulisse Gallery di Roma, patrocinata dalla Società Dante Alighieri.
L’antologica, a cura di Alessandro Masi, riunisce circa venti grandi opere, datate tra il 1948 e il 1991, e altre tre che portano la firma della compagna di Brunori, Vittoria Lippi, anche lei pittrice: dalle nature morte e dagli Alberi di Villa Massimo, ai soggetti “sciamanici” sperimentati dopo il suo viaggio in India, fino alle tarde “marine” concepite durante i periodi trascorsi al Villaggio dei Pescatori a Fregene, dove il colore si fa sempre più vibrante, sensoriale e materico.
Un itinerario che mira a restituire il complesso profilo di Brunori, artista e intellettuale impegnato, docente presso diversi Istituti e Accademie di Belle Arti, in ultimo quella di Roma, e per questo mentore e riferimento per le generazioni successive. La mostra ripercorre anche la stagione artistica romana, nella quale Brunori, grazie alla conoscenza di personalità del calibro di Mazzacurati, Guttuso, Rossi, Greco, Leoncillo e Mafai, svilupperà uno stile personale, passando da una fase post cubista a una di maggiore astrazione e libertà cromatica, sconfinando dalla stessa linea “astratto-concreta”, teorizzata dal critico e amico Lionello Venturi, entro la quale aveva esordito.
Contestualmente all’inaugurazione della mostra, con inizio alle ore 18:00, si svolgerà la presentazione del volume 'In questo mare di indaffarati della pittura'.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Aprile 2022, 19:01
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