Smartphone,
i paletti necessari

Smartphone, i paletti necessari

di Maddalena Messeri

Un’adolescenza con il cellulare come prolungamento della mano è scientificamente più complicata di un’adolescenza senza smartphone. Secondo quanto riportato dal Report dell’Istituto Superiore di Sanità, circa 4 giovani su 5 utilizzano ogni giorno i social media e 1 su 10 è in difficoltà nel gestirli: le piattaforme procurano ansia, volontà di passare sempre più tempo online e astinenza. Questo comporta anche un cambiamento dei rapporti con i genitori, con gli altri e una forte trascuratezza per le altre attività. In maggioranza i social vengono utilizzati come mezzo di evasione dai sentimenti negativi e mentre le ragazze sono a rischio dipendenza dalle piattaforme, i ragazzi sono più esposti per le ore passate davanti ai videogiochi. Il picco maggiore è tra gli 11 e i 13 anni per poi diminuire progressivamente verso i 17 anni. “Quanto alla stratificazione degli adolescenti a rischio rispetto allo status socio-economico del nucleo familiare, i dati evidenziano come le prevalenze di questo fenomeno siano abbastanza costanti, con un leggero aumento per i giovani che riportano un minor livello di benessere economico” riporta il documento redatto insieme all’OMS. Dunque ai genitori tocca impartire un'educazione tecnologica, evitando ai figli l’iscrizione ai social almeno fino a 13 anni, aiutandoli a fare sport, hobbies e soprattutto ad impostare un limite orario alla connessione. È complicato perché spesso gli adulti fanno fatica a farlo per sé stessi, ma non è impossibile.

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Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Febbraio 2024, 06:00