'Più emoji dai capelli rossi', sul web scoppia
la polemica contro Apple

'Più emoji dai capelli rossi', sul web scoppia la polemica contro Apple
roEmoticon per gay, per non far sentire alcun tipo di discriminazioni, di diversi colori della pelle, contro il razzismo ma mancano quelle per le persone con i capelli rossi e sul web scoppia la polemica per Apple.

L'orgoglio rosso corre sul web e lancia petizioni indirizzate ad Apple contro la 'discriminazione' dei capelli color rame nelle emoji. E' il caso di una delle ultime raccolte firme apparsa sulla piattaforma Change.org, indirizzata al colosso di Cupertino e dal titolo 'Redheads should have emoji, too!' - anche le persone dai capelli rossi dovrebbero avere delle emoji - per chiedere che, tra le 'faccine' utilizzate sempre più spesso via chat o sms per raccontare stati d'animo, siano inclusi anche i capelli rossi.



"Nonostante la recente 'diversificazione' sessuale e razziale delle emoji Apple che saranno realizzate per il prossimo aggiornamento di iOS 8.3 - si legge nel testo a firma del blog inglese 'Ginger Parrot', dedicato appunto al mondo dei capelli rossi - c'è ancora un importante gruppo di persone che manca nella famiglia di faccine tra i 300 nuovi simboli. I rossi di capelli".



"In tutta la loro gloriosa 'rossitudine' - continua il testo - sono stati dimenticati. Di nuovo. Ma se Apple intende 'diversificare', perché non aggiungere anche qualche emoji dai capelli rossi? I rossi naturali possono essere rari e rappresentare meno del 2% della popolazione mondiale, ma ci sono comunque 138 milioni di iPhone che aspettano", conclude.



E a due giorni dalla pubblicazione dell'appello, sono già oltre 1.600 i firmatari da ogni parte del mondo. Che, almeno a giudicare dai commenti, non solo sostengono la causa del blog ma rivendicano anche con orgoglio l'appartenenza alla 'minoranza rossa': "Vengo da una famiglia dai capelli rossi - spiega infatti Patricia fra i commenti alla petizione - e ho visto il bullismo nei confronti di chi li ha. Non perdete l'occasione di aiutarci a diventare parte dell'ordinarietà".
Ultimo aggiornamento: Martedì 3 Marzo 2015, 10:51
© RIPRODUZIONE RISERVATA