“Non vi sento. Non vi sento. Non vi sentooooooo…”. Braccia al cielo nella notte calda di Melbourne, Matteo Berrettini urla la sua gioia e anche la sua stizza. E’ in semifinale agli Australian Open, mai nessun italiano era riuscito in questa impresa. Almeno nella terra dei canguri Matteo è nella storia più di Pietrangeli e di Panatta. Il “non vi sento” è riferito a quei pochi, inutili tifosi francesi che hanno urlato per tutto il match contro l’azzurro. Tutto inutile, appunto. Berrettini ha vinto in 5 set, 6-4 6-4 3-6 3-6 6-2 alla distanza, in quasi quattro ore di match durissimo, schiantando Gael Monfils, bandiera transalpina, con la forza di un fuoriclasse. Nel 2019 agli Open Usa aveva battuto proprio Monfils e in semifinale aveva trovato Nadal, perdendo nettamente. Allora. Oggi è un’altra storia: l’azzurro è più forte, molto più forte di due anni fa e Rafa, se non più potente, è almeno più anziano di due anni fa…
Un tennista italiano così forte sul cemento del tennis mondiale non si era mai visto e quello che impressiona è che Berrettini ha ancora tanta voglia di migliorare, di crescere, soprattutto fisicamente al servizio. Devastante. Da oggi è già numero 6 del mondo, suo record. Se batterà Nadal diventerà numero 5 e poi chissà.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Gennaio 2022, 23:41
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