Piero Angela dopo l'incidente: «Ho tanti dolori e dormo su una poltrona. La morte è una scocciatura»
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«Come sto? Al momento ho ancora un po' di problemi, ma la settimana prossima mi tolgono il gesso e spero di riprendermi del tutto, anche se ci vorrà tempo. Sono cose lunghe e fastidiose. Per fortuna a essersi rotto è il braccio sinistro, ma mi sono reso conto di quante cose non si possono fare con un braccio solo: vestirsi, mangiare e anche dormire» - ha spiegato Piero Angela a I Lunatici su Radio Rai - «Ora, per esempio, sono una poltrona reclinabile ed è qui che dormo: da quando mi sono rotto il braccio non riesco ad alzarmi di notte. La testa però funziona ancora: mia sorella ha 92 anni ed è come me, non ha alcun problema di salute e così è stato anche per i miei genitori, spero che la genetica sia quella e mi aiuti».
Piero Angela ha poi parlato delle conseguenze sul lavoro dell'incidente: «Quando si perde anche solo di poco la capacità di capire o di ragionare è terribile. Il mio lavoro mi porta a scrivere, leggere, parlare. Devo sempre far di compito, sia scritto che orale. C’è sempre questa tensione, ci si mantiene in allenamento, però è la natura che soprattutto aiuta». Alla fine, il conduttore e divulgatore scientifico fa anche una riflessione sulla morte: «Da quando ho compiuto 90 anni, molti me lo chiedono: per me, è una grande scocciatura, è mancanza di vita. Se ci pensate, noi moriamo ogni notte quando ci addormentiamo. Quello che però ci turba davvero è la sofferenza, fisica o psicologica: ognuno di noi si augura una buona morte. Penso sempre a un detto di Leonardo: "Così come una buona giornata porta a un buon dormire, una vita spesa bene porta a un buon morire"».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Dicembre 2019, 17:26
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