'Braccialetti rossi' vola negli ascolti:
"Tema delicato trattato con leggerezza"

'Braccialetti rossi' vola negli ascolti: ​"Tema delicato trattato con leggerezza"

di Donatella Aragozzini
ROMA - Un bambino in coma come voce narrante di una storia su 6 ragazzi tra gli 11 e i 17 anni gravemente malati. Il tema forte, eppure Braccialetti rossi, la fiction targata Palomar ambientata in ospedale, riesce a trattare l'argomento con leggerezza e il pubblico apprezza, visto che la penultima puntata, domenica scorsa, stata seguita da 6.773.000 spettatori.





Sandro Petraglia, lei ha scritto la sceneggiatura con il regista Giacomo Campiotti. Soddisfatto degli ascolti?

«È un bel successo, considerando il tema che tratta, il fatto che non c'è una star televisiva e andando in onda di domenica, in una serata in cui c'è anche la forte concorrenza delle partite».

Secondo lei cosa piace di questa fiction?

«Penso che il pubblico ci trovi molto calore, l'abbiamo pensata come una storia di amicizia e di sentimenti molto forti, come il dolore per la morte di un amico, la scoperta che esiste la malattia, la fragilità del corpo. È un frullato strano di verità e favola: il bambino in coma che parla è un elemento poetico, non realistico, ma quello che poi accade, come la sofferenza e la chemio, è tutto realistico».

Come si scrive una storia tanto triste senza sfociare nel lacrimevole?

«Lacrime in realtà ce ne sono tante, ma abbiamo cercato di avere molta delicatezza nel raccontare queste cose. Mi sono posto non troppo pesante e non ricattatorio, senza cioè mettermi dalla parte dei ragazzi, lasciando ad esempio che si esprimessero anche in maniera volgare e che avessero reazioni esagerate, proprio come sono gli adolescenti. Poi è come se ci fossero dentro tanti film, perché c'è una grande alternanza tra azione drammatica e commedia, ed è totalmente dalla parte del malato ma senza alcuna critica del sistema sanitario, perché non era quello l'obiettivo».

Ci sarà una seconda stagione?

«I produttori ne stanno parlando, ma sarà la Rai a decidere».

A cosa sta lavorando ora?

«A un film per il cinema che sarà diretto da Stefano Sollima, tratto dal libro Suburra di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, e a una fiction in 6 puntate su un sindaco donna della Calabria, che si comincerà a girare in estate».
Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Febbraio 2014, 08:05
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