Ballarò, c'erano una volta i talk autentici: 19 anni fa la prima puntata che lanciò Floris nell'Olimpo dei conduttori VIDEO

C'erano una volta i talk autentici. Ballarò, 19 anni fa la prima puntata che lanciò Floris nell'Olimpo dei conduttori VIDEO

di Marco Castoro

C’erano una volta i talk show televisivi. Quelli autentici. Doc. Non quelli di oggi nei quali conta solo la lite e si assiste ai battibecchi da galline nel pollaio. Il giovedì sera c’era Michele Santoro su Rai2, su Rai1 c’era Bruno Vespa in seconda serata, così come sulle reti Mediaset c’era il Maurizio Costanzo Show. Per non parlare del mitico Giovanni Minoli. Su Rai3 il 5 novembre del 2002, esattamente 19 anni fa, andava in onda per la prima volta Ballarò, un nuovo talk con un giovane conduttore proveniente dalla radio che in tv si era fatto notare un anno prima raccontando come corrispondente da New York la tragedia dell’11 settembre. Un certo Giovanni Floris, sconosciuto ai più. Non certo all’allora direttore di Rai3, Paolo Ruffini che decise di scommettere su di lui.

 

Ballarò prendeva il nome dal famoso mercato rionale di Palermo, da sempre un raccoglitore di culture e idee. Il programma apparve subito un talk diverso da tutti gli altri, con uno studio essenziale, diviso in due, così come l’Italia del bipolarismo, con ospiti l’un contro armato (di argomenti, ovviamente) ma rispettosi l’uno dell’altro. Si faceva finire il discorso e poi si replicava, non come adesso che si parlano addosso uno sopra all’altro per non far capire nulla al telespettatore. Non c’erano le poltroncine ma delle sedie scomode, al punto che chi vi era seduto invidiava il conduttore Floris che gironzolava tra le telecamere rigorosamente in piedi e spesso intralciando il lavoro dei cameramen.

Erano gli anni del Cav, quindi era facile l’argomento della contesa tra berlusconiani e antiberlusconiani. Gli ospiti erano sempre i politici vip del momento. Lo stesso Berlusconi, seppure diceva sempre di giocare in trasferta (quasi come da Santoro), è intervenuto più volte. A fronteggiarlo c’erano D’Alema, Rutelli, Fassino e tutti i suoi rivali più accreditati.

Quando la bagarre alzava i toni - creando lo stato confusionale per i telespettatori - Floris faceva abbassare i microfoni. Ottima trovata che purtroppo i talk di oggi non fanno.

Quella prima puntata raccolse mezzo milione di telespettatori. Un mese e mezzo dopo erano già triplicati. Ballarò si conquistò la palma di talk politico più visto della tv italiana, riuscendo spesso a portare Rai3 ad essere la rete più seguita d’Italia in prima serata il martedì sera (record di share 23,9% con 6 milioni e 400 mila spettatori).

Diversi anche gli artisti che si sono cimentati nella copertina satirica, dal 2004 in poi. Paolo Hendel, Gene Gnocchi, Enrico Bertolino, Fabio De Luigi, Maurizio Crozza, tanto per fare qualche nome. Floris è passato a La7 nel 2014 dando vita a diMartedì e l’eredità di Ballarò è finita nella mani di Massimo Giannini che con alterna fortuna si è difeso fino all’ultima puntata del 5 luglio 2016, quando la Rai decise che non era più il caso di proseguire. Oggi il martedì sera c’è #Cartabianca con Bianca Berlinguer che regolarmente perde la sfida degli ascolti con il “rivale” Floris, nonostante diMartedì sia su La7 e non sulle reti Rai.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 5 Novembre 2021, 14:09
© RIPRODUZIONE RISERVATA