Zucchero: «Sanremo ha straccato i maroni, oggi è tutto politically correct. In Russia? Non ci andrei, così come da Netanyahu e Trump»

Il musicista ha parlato da Londra, dove ha iniziato il tour internazionale "Overdose D’Amore World Wild Tour"

Zucchero: «Sanremo ha straccato i maroni, oggi è tutto politically correct. In Russia? Non ci andrei, così come da Netanyahu e Trump»

di Redazione Web

«Purtroppo, oggi nel rock è tutto annacquato, è tutto politically correct. Nessuno che ci va giù pesante, nessuno che prende una posizione». È uno Zucchero in grande forma quello ritrovato all’indomani del primo dei tre concerti alla Royal Albert Hall di Londra che hanno dato il via al tour internazionale Overdose D’Amore World Wild Tour.

«Non c’è più la ribellione che prima passava per il rock - spiega il bluesman emiliano all’Adnkronos -, anche se forse oggi è stata sostituita da quella di qualche giovane rapper o trapper, che la esprime con un linguaggio diverso». E tra i giovani artisti italiani che parlano questo nuovo linguaggio, qualcuno che gli piace c'è. «Salmo scrive testi in cui mi identifico. Dal vivo ha una band forte, ha un linguaggio che arriva e si espone. Ma anche Marrakesh e Blanco».

La frecciata a Sanremo

«Quest’anno Sanremo l’ho visto a pezzettini… ma veramente ha straccato i maroni!», ha ironizzato Zucchero, senza troppi giri di parole. «Se ci andrei? Ma a far cosa? È l’unico Paese al mondo dove c’è ancora la gara come i cavalli da soma, c’è ancora chi vince e chi perde su delle canzoni - ha aggiunto il bluesman -. Io lo trovo allucinante, ma piace al popolo.

Siamo rimasti ai tempi degli antichi romani».

Putin, Netanyahu e Trump: la "lista nera" di Zucchero

C'era un tempo in cui il cantautore si recava anche in Russia, «fin dal tempo del mio concerto al Cremlino nel 1990, erano un popolo molto attento, che ama l’arte e la cultura. Ho sempre avuto da loro delle reazioni molto buone per il mio lavoro». Ora, però, tutto è diverso. «Non ci siamo mai più andati, e anche se fossi invitato ora non ci andrei - ha detto il musicista -. Ma lì si apre un discorso enorme, perché ora non andrei neanche da Netanyahu, e neanche da Trump. Il cerchio si restringe».

Testi violenti

Un protocollo sui testi violenti nella musica dei giovani rapper? «Non credo che uno come Guccini o De André o De Gregori sottoscriverebbe una roba del genere, e non lo sottoscriverei nemmeno io. C’è qualcuno che a parole fra i politici è meno violento di uno che scrive testi?», si è chiesto Zucchero: «Solamente il fatto di vederli in televisione e già una violenza terribile».


Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Aprile 2024, 00:00
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