I Subsonica stasera a Roma,
l'abbraccio hi-tech della band ai fan

I Subsonica stasera a Roma, ​l'abbraccio hi-tech della band ai fan

di Alessandra De Tommasi
ROMA - Una dichiarazione d'amore hi-tech firmata Subsonica: il tastierista Boosta (al secolo Davide Dileo) promette un colpo al cuore per la data di stasera a Roma (Palalottomatica). Una tappa importante del tour che li sta portando in giro per l'Italia per promuovere Una nave in una foresta, il loro ultimo album che ha già conquistato il Disco d'oro.





Cosa rende speciale questo tour?

«Ogni concerto è una sfida, ma con il requisito principale che i biglietti siano accessibili perché la musica non deve discriminare. Il tour tecnologico permette in maniera romantica al pubblico di stare sul palco con noi, che “indossiamo” la loro vita (le immagini scorrono sugli indumenti con un dispositivo indossabile, ndr). Abbiamo sempre voluto conoscere i fan e nel 1997 siamo stati il primo gruppo con una chat e una bacheca sul sito».



Quale “tradizione di famiglia” avete sviluppato?

«Il “Natale triste”, inaugurato durante il primo disco: siamo usciti dallo studio per mangiare e non ci siamo accorti che era la Vigilia. Siamo finiti in un ristorante cinese a Piazza Vittorio (a Torino, ndr), dove siamo tornati poi ogni 24 dicembre. L'ultima volta eravamo 40 e c'era chi, come Manuel degli Afterhours, veniva apposta da Milano: avevamo creato un evento e lo ricordo con tenerezza!».



A Lucca Comics ha presentato il fumetto Highway to Hell, un po' splatter e un po' X-Files…

«Per me il valore di un film si calcola sul numero di bossoli sull'asfalto e quel senso di avventura che ti fa tornare piccolo si declina anche tra fumetti e supereroi».



Collaborazioni che rincorrete da tempo?

«No, partono tutte da “relazioni amorose”, come dall'amicizia con Franco Battiato o con i Bluvertigo».



Da Lenny Kravitz a Justin Timberlake, molti si sono messi alla prova sul grande schermo…

«Il tessuto sonoro di un film ha un codice di scrittura diverso dalle canzoni. Da qualche mese, comunque, ho finito la colonna sonora della serie 1992 con Stefano Accorsi. Con la band, invece, giriamo piccole storie nella casetta di campagna, come Tart-Ufo, una cavolata incredibile sulla conquista aliena, alla Interstellar, ma per divertirsi».
Ultimo aggiornamento: Lunedì 24 Novembre 2014, 11:12
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