Roby Facchinetti in tour all'Auditorium della
Conciliazione con il nuovo album da solista
di Tiziana Boldrini
A vent'anni dal secondo, perché?
«Ho approfittato della pausa dei Pooh, fino al cinquantennale del 2016, per raccontarmi in un progetto tutto mio, era un'esigenza».
Anche un omaggio a Valerio Negrini
«Gli ultimi testi me li ha dati pochi giorni prima di morire, questo disco è un vero testamento, un'ottima ragione in più per realizzarlo».
Che lavoro è?
«Rappresentativo del Facchinetti di oggi, che ha vissuto ed assimilato esperienze musicali diverse. Nei brani ci sono molti valori e vita».
È la prima volta sul palco senza Pooh
«Con tanti dubbi e paure non è stato facile, l'accoglienza favolosa del pubblico e le grandi emozioni mi hanno tranquillizzato».
Roma?
«È da sempre una delle nostre roccaforti, non vedo l'ora di ritrovare quel clima e calore inconfondibili».
I Pooh in stand by?
«Un'opportunità per dare libero sfogo ai nostri desideri, tra noi ci sono sempre stati libertà e rispetto».
Cioè, la vostra forza?
«Sì, insieme al senso di condivisione, scolpito nella roccia».
Ma che vita la sua?
«Intensa, senza mai noia, con tante sfide vinte e una bella famiglia. Posso ringraziare Dio e gli uomini».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Maggio 2014, 08:48
© RIPRODUZIONE RISERVATA