Renzo Rubino: «Una preghiera contro la paura per uscire da un anno difficile. Tornare a Sanremo? Perché no»

Il cantautore pugliese pubblica un nuovo brano, "La Madonna della ninna nanna" tra vita quotidiana e banda di paese

Renzo Rubino: «Una preghiera contro la paura per uscire da un anno difficile. Tornare a Sanremo? Perché no»

di Rita Vecchio

Arrivare a toccare il fondo può essere la spinta che fa rialzare. Succede anche a Renzo Rubino. Il cantautore pugliese, reduce dal successo del festival itinerante Porto Rubino, ritorna con un nuovo brano, un calderone festaiolo in cui mette dentro la banda di paese e i suoni sudamericani, tra visioni meta-teatrali e una musica senza schemi, sbirciando al funky e agli anni ’70. “La Madonna della ninna nanna”, firmato con il direttore d’orchestra Mauro Ottolini, i musicisti di La Sbanda e prodotto insieme a Taketo Gohara, dà un'anteprima del disco a cui sta lavorando. 

Renzo Rubino, che momento è della sua vita?

«Sono al giro di boa, nel mezzo di una ritrovata creatività». 

E come ci si sente?

«Benissimo. Spingo l’acceleratore su ciò che so fare meglio, e cioè il musicista. In questi dieci anni, da quando ho iniziato a fare questo lavoro da professionista (Musicultura, Festival di Sanremo, 4 dischi, ndr), mi sono successe cose belle e anche difficili, ma ho capito che la mia vocazione principale è legata al palcoscenico, al mondo dello spettacolo e della musica. Sono in un momento in cui ho rimesso le note al centro della mia vita». 

Parla di cose difficili.

«Ho vissuto il cambiamento della musica italiana che è andata verso una direzione totalmente diversa dalla mia senza che ciò mi cambiasse. Non ho rincorso strofe che si adattassero a scalare classifiche, non ho mai scelto sound per entrare nell’orecchio collettivo, sperando che la mia creatività coincidesse con i gusti popolari. Ci sono stati tanti fallimenti seguiti da altrettante domande se fosse il caso di continuare». 

La risposta è stata sì. 

«Sì. Perché nonostante le cadute, c’è una forza dentro che ti spinge ad andare avanti. Così arrivano successi, come "Porto Rubino" (ideatore del festival del mare e della musica che si svolge ogni anno in Puglia, ndr), a fronte di una montagna di insuccessi».

E’ fiero di sé?

«Mi rendono fiero le mie canzoni.

La musica è per me un processo artistico, come fosse un quadro. E' arte». 

La coerenza paga.

«La coerenza, perlomeno, ti permette di esistere e di incanalarti nel percorso che senti tuo».

"La Madonna della ninna nanna" è un’operetta paesana che porta al sorriso. 

«Era l’obiettivo. Si tratta ovviamente di una entità inventata a cui affidarsi per spendere i desideri legati alla carne e sentimenti più reali e amorevoli. La canzone è invocazione per liberarsi dalla paura di non essere accettati per quello che si è». 

Nel video è finito, ignaro, anche il suo avvocato. L'avrà presa bene.

«E' un video senza attori. Lo stesso protagonista, appunto, è il mio avvocato che un po’ mi odia (ride, ndr). E’ un video vicino alla gente, come lo sono io nella quotidianità. Io faccio una vita estremamente popolare, vivo tra la gente. Mi piacciono i colori semplici, amo il cinema di Fellini e una musica che sia visiva. Mi piace vedere quello che sto ascoltando». 

Un brano autobiografico, quindi. 

«Per forza, non sarei sincero altrimenti. E’ stato un anno faticoso in cui mi sono sentito svuotato. Ogni volta che si soffre, vengono fuori canzoni belle».  

Anche lei ha sofferto di depressione? 

«In forma leggera, sì, e sono stato in cura da un professionista. Non nascondo che ne sono rimasto spiazzato, perché sono un ottimista di carattere e non ne avevo mai sofferto. A un certo punto ho dovuto conoscere un Renzo che non sapevo esistesse, ho dovuto a dargli un nome e cognome. Oggi mi sento una persona migliore». 

Le piacerebbe ritornare a Sanremo? 

«Tutti gli artisti con cui parlo vogliono farlo. Chi sono io per dire di no? Con Amadeus, poi, direttore artistico dalle mille vedute». 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Ottobre 2023, 09:49
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