E non contento aggiunge: «I migranti? L'Europa è un contenitore enorme ma limitato. Se tutto il mondo volesse venire qui, dovremmo andar via noi».
Poi si sbilancia anche sull'amore: «E' il sentimento più banale che ci accomuna tutti. Le donne lasciano gli uomini no, ma solo per pigrizia. La paura di restare senza qualcuno affianco ci induce ad accelerare il fallimento, a crostruire la propria infelicità a volte.
I rapporti umani sono al primo posto. Rinunciare a qualche cosa. Io nel mio piccolo qualche rinuncia l'ho fatta. Dico no al lavoro per stare con mia moglie. Le persone si fanno l'amante se trascurate».
E sulla musica: «Il napoletano è bello da tenere in bocca. Scrivere in napoletano non è una scelta campanilistica per mostrare la propria identità ma è piacevole da cantare. L'italiano non funziona. Lo dicono anche i rapper. Gira sul beat, è come l'inglese. E' una lingua non canonizzata. Trattiamo il napoletano come gli afroamericani trattano l'inglese. Cerco di rendere sul pentagramma gli approcci meticci per dimostrare che tutto il mondo è paese, una faccia e una razza».
E infine non risparmia neppure il calcio Napoli: «Sono stato un grande fan di Benitez. Diffidente verso Sarri, ora mi sono ricreduto. Faccio mea culpa».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 14 Ottobre 2015, 22:42