Settembre non verrà. Se n’è andato Peppino Gagliardi, leone della vecchia guardia napoletana, 83 anni compiuti il 25 maggio. Quando ne compì 80, in pieno lockdown, minimizzò come uno scugnizziello, come lo scugnizziello che era rimasto, nonostante l’età, nonostante la scelta di vivere a Roma: «Diciamo che faccio due volte 40 anni, ma in euro sono la metà, come rispetto alla lira. E avrò 18 anni fino alla fine».
Chi era Peppino Gagliardi
L’esordio discografico, nel 1962, non fu di quelli epocali, di «’A voce ‘e mammà» si ricordano in pochi. Lui ascoltava Ray Charles e Joe Tex, ma anche i grandi cantautori francesi, aveva dentro la melodia partenopea classica e nel ‘63 sfornò «T’amo e t’amerò», ritrovandosi al centro di tutto: «Camminavo per via Toledo e da tutti i negozi si sentiva la mia canzone. Ma non capivo quello che mi stava succedendo». Arrivarono altri successi dopo quel «T’amo e t’amerò», hit anche nei paesi arabi) furono «Che vuole questa musica stasera» (1968, era nella colonna sonora di «Profumo di donna»), «Settembre» (1970, seconda a «Un disco per l’estate»).
Lo dissero «cantore dell’amore nevrotico» perché era difficile definire le sue composizioni, il suo canto insieme melodico e innovativo, nasale, dalle sonorità pastose, frutto di una voglia di nuovo che non rompeva con la tradizione.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 10 Agosto 2023, 16:35
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