Elena Di Cioccio, papà Franz (Pfm) replica alle accuse: «Ha detto cose che non stanno né in cielo, né in terra»

Con queste parole Franz Di Cioccio della PFM risponde alle accuse più o meno esplicite e senza sconti della figlia Elena

Elena Di Cioccio, papà Franz (Pfm) replica alle accuse: «Ha detto cose che non stanno né in cielo, né in terra»

di Rita Vecchio

«Ha detto cose che non stanno né in cielo, né in terra. Forse è per vendere libri. Personalmente, non ho niente da dire e non ho nemmeno niente da perdonare». Con queste parole Franz Di Cioccio della PFM risponde alle accuse più o meno esplicite e senza sconti della figlia Elena, conduttrice tv e attrice, che di recente ha pubblicato il libro sulla sua storia, Cattivo Sangue (Vallardi editore) in cui ha raccontato di avere l’Hiv e le vicissitudini della sua vita, tra dipendenza, cocaina e abusi, fino alla morte del fratellino di tre anni e al suicidio della madre, la manager Anita Ferrari.

Le parole di papà Di Cioccio

«Elena ha un rapporto conflittuale con se stessa - racconta Di Cioccio -  ma non si possono scrivere delle cose così. Non so se lo ha fatto per diventare famosa. Il libro? L'ho letto, sì. Magari è un modo per lei per venire fuori da tutto, io però non mi sento certo uno che lascia le proprie figlie per strada». Queste parole sono pronunciate durante la presentazione stampa del nuovo album live della PFM (Premiata Forneria Marconi), “The Event - Live in Lugano” (Aereostella), che sarà pubblicato venerdì 19 maggio.

«Volevamo essere riservati - dice Cinzia, l'altra figlia di Di Cioccio, la primogenita, presente alla conferenza e che interveniene nella discussione - Io, per esempio, non ho mai voluto parlare della morte di mia madre, scelta la sua che ha richiesto profondo coraggio e per cui ho grande rispetto. Su quanto dichiarato da Elena, invece, non proviamo dispiacere. Crediamo solo siano scelte individuali e personali e che ognuno le faccia a modo suo. Lei, Elena, ha fatto le sue. Quello che è successo ci ha unito, ha portato armonia tra di noi, abbiamo un'altra sorella e ci sentiamo anche con il secondo marito di mia madre. Penso che ognuno viva l'infanzia dal suo punto di vista. Io mi sento fortunata ad aver avuto genitori che mi hanno resa ciò che sono. Non sono stata una bambina traumatizzata». 

La musica

Per il resto, Di Cioccio fa parlare la musica. Più di 50 anni di storia con la PFM, dove a guidare sono «follia» e «incoscienza», con la consapevolezza di andare «controcorrente». Senza seguire mode, è con Patrick Djivas che non si è mai fermato. L'album, "The event - Live in Lugano", registrato "dal vivo" durante l’Estival Jazz di Lugano nell'estate 2022 rientra nel loro mood (vincente) in cui attingono «lifa vitale da tutti i brani, soprattutto da quelli strumentali». Con loro ci sono il chitarrista Matteo Mancuso (che ha sostituito per quella data Marco Sfogli) e il tastierista Luca Zabbini (Barock Project). Sedici tracce dove l’improvvisazione diventa divertissement e viceversa. «Saliamo sul palco con la gioia di farlo, senza trucchi. Se porti qualcosa di particolare, la gente sta al gioco e si diverte. Il playback non lo conosciamo, ed è uno dei motivi per cui tante volte abbiamo rifiutato gli inviti in Rai. Le visualizzazioni, come i follower, invece, sono patrimonio dell'artista ma difficilmente danno gli stimoli per andare avanti, a differenza del live». L’album, che sarà pubblicato il 19 maggio, sarà il primo disco di una Collection registrata durante i concerti, con brani storici, rivisitazioni, jam e strumentali rigorosamente "on stage". Brani da “Storia di un minuto”, album di esordio (1972), a “Ho sognato pecore elettriche”, ultimo disco (2021), dall’inedito strumentale, “Cyber Alpha”, fino a Celebration, che dura «ad libitum (dipende da quanto la gente vuole rimanere ad ascoltarci)», da Violin jam (dedicato a Lucio Fabbri) a "Transumanza jam", fino a “Impressioni di Settembre”. «Ci sentiamo dei pittori impressionisti, facciamo macchie di musica e non contorni di genere. Beat, pop, jazz, pop, noi suoniamo e basta. E questa cosa funziona, al pubblico arriva e noi, dopo 50 anni, siamo ancora qui. Chi lo dice che oggi, se non avessimo fatto così, saremmo stati ancora qui». D’altronde, «il nostro vero fare musica è sul palco, nelle piazze e tra la gente. Il pubblico ci fa sentire dei leoni, ci trasmette adrenalina ed emotività. In sala prove, invece, è sempre stato un disastro».

Contano 6mila concerti, 120 all'anno, «una sfida con noi stessi, dove un'esecuzione non è mai uguale all'altra». E promettono: «Noi continueremo così, a fare la nostra musica, senza etichettarla in generi e senza la corsa ai numeri, attraversando il tempo».

 

 

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I prossimi concerti

Di seguito tutte le date del tour “PFM 1972-2023” (prodotto da D&D Concerti) confermate finora:

2 giugno          BOLOTANA (Nu)                  Bastione San Pietro

3 giugno          CODRONGIANUS (Ss)         Località Saccargia

25 giugno        CHIARI (Bs)                           Istituto San Bernardino Area esterna coperta

24 luglio          CANALE D'ALBA (Cn)          Piazza Martiri

28 luglio          MOLA di BARI                      Arena Castello Angioino 

29 luglio          RECANATI (Mc)                   Piazza Giacomo Leopardi

   1 agosto          MASSA D'ALBE (Aq)           Alba Fucens 

2 agosto          ROSETO degli ABRUZZI     Stadio Comunale Fonte dell'Olmo  

8 agosto          LAMEZIA TERME                 Abbazia Benedettina S. Eufemia  

26 agosto        SANSEPOLCRO (Ar)            Piazza Torre di Berta

9 settembre   BORETTO (Re)                     Cantieri Pirodraga


Ultimo aggiornamento: Lunedì 15 Maggio 2023, 21:00
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