Ecco Zlatan: l'irresistibile ascesa del giovane Ibrahimovic in un film

Ecco Zlatan: l'irresistibile ascesa del giovane Ibrahimovic in un film

di Michela Greco

Vuole essere un romanzo di formazione, più che l’avventura di un calciatore famoso. Zlatan, il film biografico dedicato a Ibrahimovic, è stato mostrato ieri in prima mondiale alla Festa del Cinema di Roma, in attesa che esca nelle sale l’11 novembre con Lucky Red e Universal. 
Diretto da Jens Sjogren e tratto da “Io, Ibra” - l’autobiografia pubblicata da Rizzoli e tradotta in oltre 30 lingue, scritta da David Lagercrantz con lo stesso Ibrahimovic - il film ha beneficiato della consulenza del bomber svedese in tutte le fasi di scrittura. Il campione di origini slave, che ha appena compiuto 40 anni, molti dei quali ai vertici del calcio internazionale (passando per squadre come Ajax, Juventus, Inter, Milan, Barcellona, Paris Saint-Germain e Manchester United.), non ha potuto partecipare alla presentazione del film alla Festa, ma ha mandato un videomessaggio per complimentarsi col regista e i due attori-calciatori che lo interpretano: Dominic Bajraktari Andersson (11-13 anni) e Granit Rushiti (17-23 anni).
«Abbiamo voluto porre l’attenzione sulla storia non raccontata di un personaggio molto raccontato – ha spiegato il regista - E lo abbiamo raccontato dalla sua prospettiva, con i suoi dubbi e la difficoltà di capire quale fosse il problema se aveva il desiderio di giocare solo per se stesso. Il tocco universale di questa storia sta nella narrazione delle sue relazioni e del suo diventare grande». 
Più che il campione sul campo, dunque, vediamo il ragazzo determinato che inizia la sua vita nei sobborghi di Malmö, Svezia.

Un bambino arrabbiato che cresce in un ambiente difficile e deve barcamenarsi tra i genitori separati. E che scopre di avere un talento che può aiutarlo anche a crescere come uomo. «L’ho incontrato ed è stato simpatico, mi ha dato dei consigli. È proprio il tipo di persona che piace a me: è diretto, dice in faccia quello che pensa», ha sottolineato il suo interprete Rushiti. Il calciatore, il primo ad aver giocato in sette squadre in Champions League, «ha visto il film quando era pronto al 70% - rivela il regista - Ero un po’ in ansia ma lui si è davvero commosso. Non avevamo girato il film pensando a doverlo rendere felice, ma vederlo ricordare molti episodi della sua vita è stata una delle esperienze più belle che abbia avuto da regista. È piaciuto anche ai figli e alla moglie».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 22 Ottobre 2021, 06:05
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