Un altro elemento del puzzle si aggiunge alla tormentata vicenda giudiziaria (e personale) dell'attore Kevin Spacey, accusato di abusi sessuali nei confronti di un ragazzino che all'epoca dei fatti presunti, il 1986, aveva di 14 anni, Anthony Rapp. Al banco degli imputati, Spacey che sta affrontando una causa civile da 40 milioni di dollari, che ha già distrutto la sua brillante carriera, nel momento più alto della serie Netflix, House of cards.
E proprio in una delle ultime udienze, l'attore ha ammesso di aver avuto un rapporto molto complesso con suo padre, definito «un suprematista bianco e neonazista» a cui non ha mai rivelato la sua omosessualità.
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Infanzia difficile
Spacey non ha mai parlato in pubblico del suo orientamento sessuale, a causa delle opinione razziste, omofobe e antisemite di suo padre, Thomas Fowler, che lo avrebbero condizionato nella crescita. L'ammissione è arrivata sul banco dei testimoni a New York, dove la presunta vittima dell'attore, lo ha accusato anche di averlo truffato, non dicendo di essere apertamente gay.
«Definire qualcuno un imbroglione significa dire che qualcuno sta vivendo una bugia», ha detto Spacey, ma «non stavo vivendo una bugia. Ero solo riluttante a parlare della mia vita personale».
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Attore per amore
L'infanzia di Spacey è stata girovaga, perché la sua famiglia si spostava di continuo, in cerca di lavoro per il padre, spesso disoccupato.
Nel celebre film American Beauty, per cui vinse l'Oscar, c'era un personaggio che somigliava molto alla descrizione del padre di Spacey. Un ex-militare bigotto, razzista ed omofobo, che non accettava l'amicizia di suo figlio con un adulto, il personaggio interpretato dall'attore premio Oscar.
Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Marzo 2023, 14:14
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