Cetto c'è senza dubbiamente, il nuovo film di Albanese al cinema in cinque punti

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di Gianmarco Teti
Cetto c'è senza dubbiamente, Il nuovo film di Antonio Albanese, esce il 21 novembre nelle sale italiane. 

RITORNO DELLA MONARCHIA

La Qualunque coglie al volo lo scettro

Lo scettro, la corona, il trono e soprattutto il potere nel senso più retrivo del termine. Nel terzo film dedicato al suo personaggio, Cetto La Qualunque coglie al volo l’occasione di diventare monarca e agguanta tutto ciò che ne consegue, soprattutto la possibilità di decidere della sorte dei suoi sudditi in base al capriccio. Sostituire i deputati con i vassalli è una delle conseguenze naturali della nuova realtà.

LA CANZONE

Il rap “sovranista” con Gué Pequeno


«La gente non apprezza la democrazia, si troveranno bene con la monarchia, forse non lo sanno, ma stanno già aspettando, che ritorni il re, l’uomo solo al comando». Antonio Albanese duetta con il rapper milanese Gué Pequeno in un brano dal titolo Io sono il re scritto appositamente per il film dall’attore con lo sceneggiatore Piero Guerrera. Su YouTube ha superato le 800mila visualizzazioni.

IL PERSONAGGIO

La caricatura di politico più amata dagli italiani


L’ultrà Frengo, il nullafacente Alex Drastico, l’industriale spregiudicato Ivo Perego, lo spaventoso Ministro della paura. Nella sua carriera ormai ultraventennale Antonio Albanese ha dato vita a molti personaggi di successo, interpreti (spesso profetici) dei vizi e delle derive dell’italianità. Cetto La Qualunque, apparso per la prima volta in tv all’inizio degli anni 2000, è probabilmente il più amato, anche dai giovani. Era già stato portato al cinema due volte: nel 2011 con Qualunquemente e nel 2012 con Tutto tutto niente niente.

PARODIA DEL VOTO ONLINE

Il referendum lanciato sulla piattaforma Pileau


Parodiando la Piattaforma Rousseau del M5S, è sorta sul web la “piattaforma Pileau”, che «lancia ufficialmente la candidatura di Cetto La Qualunque al trono del Regno delle due Calabrie» per un referendum monarchia/repubblica. Vi si possono «proporre leggi, partecipare al dibattito e entrare a far parte del gruppo di lavoro», con l’avvertenza che si hanno molte più chance «se sei donna, 25/30 anni, bella presenza, prezzi modici».

SATIRA A TUTTO TONDO

Sotto tiro il populismo ma anche i progressisti


Il sovranismo, il razzismo, l’omofobia, la corruzione e il maschilismo sfrenati non sono gli unici obiettivi della satira di Cetto c’è senzadubbiamente: attraverso il personaggio del figlio Melo (Davide Giordano), diventato sindaco di Marina di Sopra, si ironizza anche su alcune ossessioni di certa politica progressista tutta tornelli, wi-fi e piste ciclabili che ricoprono paeselli magari privi dei servizi essenziali.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 21 Novembre 2019, 10:52
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