Sulle tracce dei dinosauri: le immagini delle orme scoperte in Gargano

Video

di Silvia Natella
Nel Parco Nazionale del Gargano si può intraprendere un viaggio nel tempo sulle tracce dei dinosauri. Qui, a sorpresa, sono state scoperte decine di impronte di almeno quattro morfologie diverse. Michele Morsilli, docente di Geologia all’Università di Ferrara, era nel team di geologi che nel 2000 ha trovato le orme aggiungendo un tassello importante alla storia del territorio garganico e della piattaforma apula. 

Il Gargano come le Bahamas: una storia di milioni di anni tra spiritualità e geologia

I dinosauri sono stati qui e il loro passaggio si è impresso nei blocchi esposti al centro visite del Museo Paleontologico di Borgo Celano. Una scoperta che dimostra come durante il Giurassico e il Cretaceo (da 180 milioni di anni fino a 65 milioni di anni) la Piattaforma Apula fosse collegata fisicamente all’area continentale africana.


Solo condizioni particolari consentono la preservazione dei fossili: le orme sono impresse in sedimenti formati in piane di marea costituiti principalmente da fanghi carbonatici e da sottili tappeti algali (stromatoliti) oggi, naturalmente litificati. I livelli contenenti le orme sono in relazione alla presenza di fanghi calcarei di origine marina che sono diventati roccia poco dopo che i dinosauri hanno impresso le loro orme.
 
 

«La scoperta  - spiega Morsilli - è stata entusiasmante perché si pensava che il Gargano e il resto della Puglia non fossero una zona ricca di questi ritrovamenti. E invece la scoperta di queste orme ci ha permesso innanzitutto di capire che tipo di dinosauri frequentassero questo territorio e in quale ambiente si muovevano. Poi dal momento che i dinosauri non potevano viaggiare nel mare aperto siamo arrivati alla conclusione che l’unica soluzione era quella di collegare fisicamente la piattaforma apula all’area continentale africana». 
Ultimo aggiornamento: Martedì 20 Novembre 2018, 16:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA