Le scuse e le accuse
In un video pubblicato dal quotidiano Blick, il manager si è scusato: «Sono pronto a parlare con le persone interessate», ha detto Ruedi Pfiffner, che nega qualsiasi accusa di antisemitismo.
«Il manifesto è senza dubbio discriminatorio», ha risposto il segretario generale della Federazione svizzera delle comunità ebraiche (FSCI) Jonathan Kreutner: «Un intero gruppo di clienti è stato etichettato collettivamente in base al loro aspetto e alla loro origine».