Incidente suv Casal Palocco, il testimone nell'ordinanza del Gip: «Pagheremo e sistemeremo tutto». Sparite le telecamere per i video

Lunedì 26 Giugno 2023, 18:45 - Ultimo aggiornamento: 20:14

«Sparite dal suv telecamere per fare i video»

«Sussiste il pericolo di inquinamento delle prove, così come ritenuto dal Pubblico Ministero, tenuto conto del mancato rinvenimento, all'interno della Lamborghini, delle due telecamere utilizzate per la registrazione dei video che, per come riferito dagli amici di Di Pietro erano in funzione e al momento dell'incidente utilizzate da uno di loro». È quanto scrive il gip di Roma nell'ordinanza con cui ha disposto i domiciliari per Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida dell'auto che ha provocato l'incidente in cui è morto un bimbo di 5 anni a Casal Palocco a Roma.

Per quanto riguarda la personalità dell'indagato, il giudice afferma che «non appare tranquillizzante, tenuto conto che la sua principale fonte di reddito sembrerebbe rappresentata proprio dalla realizzazione di video da pubblicare su siti web riferibili alla società The Borderline srl, di cui l'indagato è socio oltre che amministratore delegato e che ha già in precedenza realizzato altri video e challenge a bordo di autovetture, proponendo sfide analoghe, con il rischio di mettere in pericolo l'incolumità propria e degli altri utenti della strada». A proposito dei gravi indizi di colpevolezza per il giudice «ricorrono, nel caso in esame, specifiche esigenze cautelari e, in particolare, si ravvisa il concreto e attuale pericolo che l'indagato possa commettere ulteriori reati della stessa specie di quelli per cui si procede, desumibile dalle modalità della condotta, gravemente imprudente, poiché sostanziatasi nella guida di un'auto di grossa cilindrata a velocità sostenuta e comunque certamente superiore al limite massimo imposto nei centri urbani, peraltro in pieno giorno e nonostante la presenza di attraversamenti pedonali». Inoltre la «riscontrata positività ai cannabinoidi poi, sebbene non vada ad integrare la circostanza aggravante dell'omicidio stradale, che infatti il Pubblico Ministero non ha contestato potendo essa riferirsi ad assunzioni risalenti a diversi giorni prima, rimarca ulteriormente un tratto trasgressivo dell'indole dell'indagato, che conferma il quadro sopra delineato. Si rende dunque indispensabile l'adozione di una misura cautelare che sia adeguata a fronteggiare tale pericolo di reiterazione», scrive il gip.

© RIPRODUZIONE RISERVATA