Giuseppe Fava, 40 anni fa l'omicidio del giornalista «scomodo»: Pippo denunciava la connivenza tra politica e mafia

Venerdì 5 Gennaio 2024, 22:06 - Ultimo aggiornamento: 22:15

Quella maledetta sera

La sera del 5 gennaio 1984, 40 anni fa, vicino al teatro stabile di Catania, fu abbattuto con cinque colpi di pistola alla testa: la voce più scomoda dell'informazione siciliana aveva appena lasciato la redazione della rivista I Siciliani, che aveva fondato e diretto. Aveva 59 anni. Fava rivendicava di essere mosso da una visione alta del proprio ruolo: «Ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che, in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente in allerta le forze dell'ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo».

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