«Mio padre era un mostro: aveva l'Hiv e abusava di mia sorella di 3 anni davanti a me. Dopo la denuncia si è suicidato, l'incubo è finito»

La confessione del giornalista argentino Juan Pedro Aleart

«Mio padre era un mostro: aveva l'Hiv e abusava di mia sorella di 3 anni davanti a me. Dopo la denuncia si è suicidato, l'incubo è finito»

di Redazione Web

«Mi conoscete, lavoro nei media da 18 anni. Ho raccontato molte storie e questa è la prima volta che racconto la mia, la mia storia, la mia vita». Il giornalista argentino Juan Pedro Aleart ha commosso gli spettatori del suo Paese rivelando in diretta tv gli abusi che lui e i suoi fratelli hanno subito da parte del padre e di uno zio durante la loro infanzia. Per quasi mezz'ora, seduto davanti alla telecamera col volto serio, lui che sui suoi profili social appare sempre sorridente, ha raccontato tutto il dramma subìto. Dramma che ora è rimerso dopo le denunce a carico dello zio e del padre. Nella toccante confessione il reporter ha parlato degli abusi dei due familiari, culminati con l'esposto contro il padre e, infine, il suo suicidio.

Il monologo toccante

«Ho il desiderio di aiutare molte persone che stanno vivendo un momento difficile e che stanno attraversando o hanno attraversato una situazione simile alla mia», ha detto durante la trasmissione "De 12 a 14". «Dieci anni fa ho preso la decisione di allontanarmi da mio padre e gradualmente dal lato paterno della mia famiglia. C'erano cose che non mi piacevano, che mi facevano stare male, che mi ferivano. Da quel momento in poi non ho mai rinunciato alla ricerca della verità. La verità di ciò che stava realmente accadendo in casa, nella mia famiglia e dentro di me. Ho cercato di portare la luce nell'oscurità, di illuminare il buio e di portare la verità in superficie. Ed è quello che è successo. La verità vince sempre», si legge nel discorso pubblicato dalla BBC.

Gli abusi

«L'anno scorso ho denunciato mio padre per violenza domestica. Mio padre è stato violento in tutte le sue forme: fisicamente, psicologicamente ed emotivamente. Ha terrorizzato tutti i membri della mia famiglia, me compreso. Ho presentato la denuncia insieme a mia sorella minore, io sono il più grande di tre figli», ha specificato. L'obiettivo, ha spiegato, era far tranquillizzare la sorella, perché ogni volta che vedeva il padre «tremava di paura, era pallida e avava attacchi di panico», ha ricordato Juan Pedro Aleart.

«Mio padre che era positivo all'Hiv, oltre a essere violento, ha cominciato ad abusare di mia sorella dall'età di 3 anni in poi.

Mio padre abusava di sua figlia, della sua stessa figlia», ha raccontato il giornalista, rimarcando la crudezza di quei ricordi. «Questo - ha continuato - ha causato a mia sorella gravi, gravissimi problemi di salute di ogni genere. Fortunatamente non l'ha contagiata, ma ho assistito ai suoi attacchi di panico, alle sue profonde crisi di ansia, all'insonnia, alla perdita di capelli, alla perdita di peso».

La situazione era ovviamente molto delicata, con danni psicologici causati da quelle azioni orrende che hanno perseguitato la sorella fino a oggi. Più volte ha cercato di togliersi la vita, ha detto il reporter durante il suo discorso. Non voleva denunciare «ma ho insistito fino allo sfinimento e le ho pagato le spese dell'avvocato perché presentasse finalmente la denuncia». Questa è stata accompagnata da una relazione psicologica-clinica. «Mio padre abusava sessualmente di mia sorella davanti a me quando ero bambino. Ha abusato sessualmente di mia sorella e ha fatto sembrare tutto un gioco, hanno fatto credere a me e a mio fratello che mia sorella fosse un'esagerata, che fosse pazza».

Il suicidio del padre

E la mamma? Vittima e complice ha detto Juan Pedro Aleart. Ecco allora l'altra confessione, in un attimo si ritorna al presente, un presente che non può che essere influenzato dalle scorie del passato. «Mio padre è stato informato di questa denuncia penale tre settimane fa. Non volendo affrontare tutto quello che aveva fatto, le atrocità, le barbarie che aveva commesso, ha deciso di togliersi la vita. Ha deciso di suicidarsi», ha rivelato il reporter.

«Quando ne sono venuto a conoscenza è stato scioccante, profondamente triste. Ma mio padre aveva preso questa decisione fin dal momento in cui aveva deciso di abusare di sua figlia, dall'età di 3 anni, mentre era affetto da Hiv. Nei suoi ultimi messaggi sui social media, su Facebook, su Twitter, ha fatto quello che ha sempre fatto: ha dato della pazza a mia sorella». Poi il messaggio alla sorella: «Voglio dirti, Sofi, che l'orrore è finito. Che il mostro ha deciso di andarsene per sempre e di non tornare più a farti del male. Ora ti puoi costruire la tua vita. La vita per cui hai lottato così duramente e la vita che meriti così tanto, con la libertà. Tu sei libera. Vola, Sofi, vola».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Aprile 2024, 10:00
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