Fare di più per l’Africa, per fare fronte alle tante emergenze umanitarie e contenere i flussi di migranti illegali. Ma anche per sostenere lo sviluppo economico e la stabilizzazione sociale di Paesi nei quali altrimenti, senza un “ruolo forte” dell’Italia e dell’Europa si aprono inevitabilmente le porte “all’ingresso di altri attori”. Questo l’obiettivo del Piano Mattei che dal 10 gennaio 2024, dopo il voto favorevole della Camera, è diventato legge. La prima volta, il Piano Mattei, che prende il nome dal fondatore di Eni, Enrico Mattei, è stato citato durante il discorso d’insediamento alla Camera della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il 22 ottobre 2022. Il Piano era stato annunciato come punto programmatico più importante del governo, in grado “di rimuovere le cause che portano i migranti ad abbandonare la propria terra, le proprie radici culturali, la propria famiglia per cercare una vita migliore in Europa”, un “modello virtuoso di collaborazione e di crescita tra Unione Europea e nazioni africane, anche per contrastare il preoccupante dilagare del radicalismo islamista, soprattutto nell’area sub-sahariana”.
Di cosa si tratta
La Presidente Meloni aveva affermato che il Piano Mattei “è forse il più significativo progetto strategico di questo governo a livello geopolitico di un’Italia che vuole tornare protagonista nel Mediterraneo”. Il Piano ha molti obiettivi a partire da quello di “fermare le partenze”, fino a quello strategico ed energetico che vede l'Italia come hub del gas nel Mediterraneo ( come diceva la premier a inizio 2023). Come evidenziato dal governo nella relazione allegata al disegno di legge di conversione, il Piano, che ha durata quadriennale, “persegue la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del Continente africano”, mediante “la promozione di uno sviluppo comune, sostenibile e duraturo, nella dimensione politica, economica, sociale, culturale e di sicurezza”.
Nel comunicato stampa della Camera c’è un lungo elenco di ambiti diversi toccati da questa collaborazione, ma nessun piano concreto per ciascuno di essi. “Saranno attuate, si legge, azioni di partenariato nei seguenti settori: cooperazione allo sviluppo; promozione delle esportazioni e degli investimenti; istruzione, formazione superiore e formazione professionale; ricerca e innovazione; salute, agricoltura e sicurezza alimentare; approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche; tutela dell’ambiente e adattamento ai cambiamenti climatici; ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali; valorizzazione e sviluppo del partenariato energetico anche nell’ambito delle fonti rinnovabili; sostegno all’imprenditoria e in particolare a quella giovanile e femminile; promozione dell’occupazione; turismo, cultura, prevenzione e contrasto dell’immigrazione irregolare e gestione dei flussi migratori legali”.
I paesi coinvolti
Dal punto di vista energetico si parla della realizzazione di progetti per il gas e per le rinnovabili, alla produzione, allo stoccaggio e all'esportazione.
Il Summit Italia-Africa
Sul Piano le opposizioni restano molto critiche continuando a parlare di “scatola vuota”, di “fuffa e propaganda”. Dovremo attendere il 30 giugno per conoscere le attività e i progetti finanziari dal Piano Mattei. Infatti, è entro tale data che la cabina da regia deve trasmettere alle Camera una relazione sullo stato di attuazione del Piano stesso. Il passo politico ora è quello del Summit Italia-Africa, aperto oggi con le parole della premier Giorgia Meloni: "Il Piano Mattei è un piano concreto di interventi strategici, concentrato su poche priorità di medio lungo periodo, istruzione e formazione, salute e agricoltura, acqua ed energia. Abbiamo individuato alcune nazioni africane del quadrante subsahariano e nordafricano" che sarà poi allargato "seguendo una logica incrementale", "Il Piano, inoltre, "può contare su 5,5miliardi di euro tra crediti, operazioni a dono e garanzie: circa 3 miliardi dal fondo italiano per il clima e 2,5 miliardi e mezzo dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo". Un'occasione per il governo di approfondire quali saranno le fasi di attuazione del Piano.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 29 Gennaio 2024, 19:39
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