Oblio oncologico, Giorgia Meloni: «Problema che incide su tanti italiani, vogliamo dare risposte in fretta»

L'oblio oncologico è il diritto di un paziente guarito da un tumore di non fornire informazioni sulla sua malattia

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di Redazione web

Giorgia Meloni vuole correre sul tema oblio oncologico in Italia. «Il governo guarda con grande attenzione alle proposte di legge parlamentari sull'oblio oncologico. Per questo, ho chiesto al ministro della Salute Schillaci di seguire l'iter e assicurare il contributo necessario dell'esecutivo. L'obiettivo che ci poniamo è arrivare, nel più breve tempo possibile, ad una norma capace di dare risposte ad un problema estremamente concreto e che incide molto sulla vita di tantissimi italiani», ha dichiarato in una nota la presidente del Consiglio.

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La discussione sull'oblio oncologico

L' oblio oncologico è in discussione in commissione Sanità alla Camera. Sono 9 le proposte di legge presentate dai vari gruppi parlamentari e una dal Cnel e le relatrici, Patrizia Marrocco (FI) e Maria Elena Boschi (Az-Iv) stanno mettendo a punto un testo unificato.

I testi presentati prevedono, in varie formule, che in determinati contesti, come le procedure concorsuali o per i mutui, ma anche i casi di adozione, non sia possibile avere informazioni su eventuali malattie oncologiche di persone che siano guarite. Anche il governo spagnolo si è recentemente mosso in questo senso.

«Norma quanto prima»

«Siamo estremamente compiaciuti per l'intervento del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ringraziamo di cuore per la sua straordinaria sensibilità nei confronti delle proposte di legge sull' oblio oncologico. È importante che venga adottata quanto prima la norma per garantire il diritto all' oblio oncologico, un tema che riguarda quasi un milione di persone in Italia».

Francesco Cognetti, Presidente Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi), plaude all'intervento della presidente Meloni e sottolinea l'importanza di accelerare l'iter parlamentare per l'approvazione della legge. Questi cittadini, spiega Cognetti, «sono guariti da un tumore ma, per la burocrazia, sono ancora malati e rischiano discriminazioni nell'accesso a servizi come l'ottenimento di mutui, la stipula di assicurazioni sulla vita, l'assunzione in un posto di lavoro e l'adozione di un figlio». «Ci impegniamo a sollecitare il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha ricevuto il mandato dalla premier di seguire i lavori parlamentari - aggiunge -. Le persone guarite dal cancro devono essere libere di guardare al futuro senza convivere con l'ombra della malattia. È importante trovare il consenso delle forze politiche per l'approvazione di questo essenziale provvedimento». Secondo il presidente Foce, infatti, «è una battaglia di civiltà che tutti dobbiamo combattere uniti. La legge permetterebbe di non essere più considerati pazienti dopo cinque anni dal termine delle cure se la neoplasia è insorta in età pediatrica e dopo 10 se ci si è ammalati in età adulta».

Cos'è l'oblio oncologico

L'oblio oncologico è il diritto di un paziente guarito da un tumore di non fornire informazioni sulla sua malattia. Ci sono infatti circostanze in cui queste informazioni vengono richieste in maniera tassativa: in un colloquio di lavoro, al momento di firmare un contratto per un mutuo o per un’assicurazione. L’essere stati malati di cancro di traduce spesso per il malato in un ulteriore carico di sofferenza economica, sociale ma anche psicologica. Alcuni Paesi hanno già inserito nei loro ordinamenti questo diritto. È il caso ad esempio della Francia, dell’Olanda, del Belgio e del Lussemburgo. 


Ultimo aggiornamento: Martedì 13 Giugno 2023, 15:32
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