I figli di Silvio Berlusconi sono pronti a fare la loro parte per garantire la tenuta di Forza Italia, la creatura politica del padre defunto. Nessun impegno diretto in politica, almeno per ora. La discesa in campo di Marina o Piersilvio in vista delle europee resta al momento una suggestione. Tuttavia, hanno scelto di accollarsi gli oltre 90 milioni di euro «prestati» in passato al partito dal padre, che di fatto, anche da morto, risulta ancora il principale finanziatore azzurro.
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La famiglia Berlusconi paga i debiti di Forza Italia
Il soccorso della famiglia del Cav, al momento, si limiterà a questo. Da qui la necessità della segreteria del vicepremier Antonio Tajani di trovare fonti di finanziamento alternative e di imporre il pugno duro contro i morosi, ovvero tutti i parlamentari e consiglieri regionali forzisti che non versano la quota mensile di 900 euro e l'una tantum per la candidatura elettorale (30mila euro per un seggio in un collegio plurinominale). La stretta contro gli inadempienti (chi non si mette in regola, saldando anche gli arretrati, viene sanzionato con la decadenza dagli incarichi di partito), a quanto si apprende, sarà inserita nello statuto forzista con una disposizione ad hoc, anche con il placet degli eredi dell'ex premier, e dovrebbe approdare all'odg del Consiglio nazionale convocato a Paestum il prossimo primo ottobre, in occasione del B day.
A Forza Italia e il nodo finanziamenti
Sono ormai lontani i tempi d'oro, quelli delle campagne elettorali faraoniche, con esborsi milionari.
Ultimo aggiornamento: Sabato 23 Settembre 2023, 19:01
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