Giuseppe Cruciani arriva a teatro. Ci arriva con "La Crux - Tutto quello che pensate e non avete il coraggio di dire". Ma non è una questione di coraggio. «Se oggi fai una minima battuta su donne e gay, uno scherzo innocente, sei marchiato a vita: omofobo, sessista. Molte persone tentano di ribellarsi. Ma non è facile».
Nel suo spettacolo, racconta al quotidiano Libero, le parole più usate sono "follia" e "ridicolo". E di folle e di ridicolo in giro è pieno. Il suo pubblico? «Un pubblico giovane, che raramente va a teatro, di venticinquenni, ma anche variegato, fino ai sessanta anni. Direi simile a quello della radio della trasmissione la Zanzara».
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Cruciani, il pensiero su Vannacci
E a La Zanzara è stato apostrofato dal suo socio radiofonico, David Parenzo come "un Vannacci che ce l’ha fatta". A Libero, Giuseppe Cruciani conferma di non essersela presa: «Secondo lui non è un complimento. Ma Vannacci ce l’ha fatta, ha venduto migliaia di libri, condivido parecchie delle sue battaglie, come quelle per la libertà di espressione e di pensiero. Però diciamolo: casomai è Vannacci che è venuto dopo di me».
Parlando di femminismo sottolinea che «le follie del femminismo sono ad esempio quella di non essere attento alle condizioni delle donne islamiche.
Poi c'è il capitolo dedicato alla comunità LGBTQIA+. «Mi batto contro chi vede l’omofobia ovunque, in un Paese che omofobo non è». Parla di Papa Francesco, di prostituzione. Ma solo a Libero ammette che non tornerà mai più a condurre un programma in televisione dopo l'esperienza di una sola puntata con Radio Belva. «Non ci tornerei nemmeno lontanamente. La tv è una bella e brutta bestia, fa guadagnare molto, ma è un mestiere complesso di cui non ho voglia. Oggi ci sono possibilità di esprimersi liberamente, con meno rischi e variabili: parlo del web. Sono opinionista da Nicola Porro e Paolo Del Debbio, ma la conduzione è un’altra cosa».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Maggio 2024, 09:22
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