Per il generale Roberto Vannacci «le persone coi capelli rossi non sono normali» perché se «comparati a tutta la popolazione italiana, non rientrano nella normalità». Parole pronunciate dal candidato della Lega alle europee durante la puntata 'Quarta Repubblica', lunedì scorso, che sembrano richiamare la novella di Giovanni Verga «Rosso malpelo». Ed è subito polemica.
Roberto Vannacci e i capelli rossi
A innescarla è il ciclista Alessandro De Marchi, atleta dai capelli rossi, sentitosi tirato in ballo: «Ecco, questa mi mancava... nessuno me l'aveva spiegata così sta cosa sui miei capelli!», ha scritto il ciclista che sta partecipando al Giro d'Italia 2024 con il team Jayco AlUla. A mettere legna sul fuoco, ma con una vena ironica, ci pensa anche Enrico Malato, catanese, fondatore cinque anni fa, del 'Red Head Sicily', l'unico festival del Sud Italia dedicato proprio all'«orgoglio rosso». Pronto per la nuova edizione speciale del festival, in programma il 18 e 19 maggio a Mascali (Catania) alle pendici dell'Etna, Enrico Malato si rivolge a Vannacci: «Lei a noi rossi ci ha resi, ancora una volta, speciali». «Così dicendo - spiega - il militare ha implicitamente enfatizzato la bellezza dell'essere non-normale, sia in termini statistici, perché rappresentiamolo lo 0,58% della popolazione italiana, sia per il mero significato in vocabolario». «Il Garzanti definisce una persona normale chi si comporta come la maggioranza, mentre la Treccani come colui che segue la norma, è ordinario e regolare'», aggiunge.
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Le altre reazioni
L'organizzatore dell'orgoglio rosso, che sarà in piazza il prossimo weekend, la prende con filosofia. «A dire la verità non mi sono mai voluto associare alla massa, non ho mai amato lo stereotipo, sono sempre voluto essere speciale a modo mio, distinguermi dagli altri, fare la differenza, esaltare la mia peculiarità, non essere né ordinario né regolare.
Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Maggio 2024, 14:50
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