Valeria Arnaldi
Il piatto universale è la pizza, diceva Jacques Attali,

Valeria Arnaldi
Il piatto universale è la pizza, diceva Jacques Attali, perché «si limita a una base comune l'impasto sul quale ciascuno può disporre, organizzare ed esprimere la sua differenza». Ogni pizza è diversa - questione di ingredienti, di mano, anche di filosofia - e soprattutto ognuno ha la sua idea di pizza: alta, bassa, croccante, tradizionale, creativa e via dicendo. A indicare le migliori pizzerie d'Italia e del mondo è 50 Top Pizza, la prima guida online di settore giunta alla sua terza edizione.
Il primo posto si divide, ex aequo, tra I Masanielli di Francesco Martucci, a Caserta, e Pepe in Grani di Franco Pepe, a Caiazzo. Al terzo posto, 50 Kalò di Ciro Salvo a Napoli: il pizzaiolo, con la sede londinese conquista pure 50 Top Europe 2019 Premio Fior d'Agerola e il Premio Città di Napoli Migliore Pizzeria Napoletana fuori dall'Italia. Sono quattordici le regioni entrate nella classifica.
Al primo posto la Campania, con 18 indirizzi da leccarsi i baffi. Napoli la fa da padrone con 12. Caserta si fa notare per eccellenze. Bene il Lazio che, con 7 insegne, batte la Lombardia (6). E Roma vince su Milano. Sei pure gli indirizzi da non perdere nella Capitale. Trionfa Pier Daniele Seu - Seu Pizza Illuminati - che si aggiudica il titolo di miglior pizzaiolo dell'anno e, con la Crucifere, crema di senape e nocciole, il Premio Pizza Vegana dell'anno. A Roma, per Sbanco, pure il Premio Olitalia Migliore Proposta dei Fritti 2019.
A Milano, con Lorenzo Sirabella, il titolo di miglior giovane pizzaiolo 2019. A Napoli, invece, il premio pizza dell'anno con la cosacca di Francesco & Salvatore Salvo. Nella Top 50 il Veneto, con quattro pizzerie, l'Emilia Romagna con tre, Piemonte, Toscana e Sicilia, con due. Entrano in graduatoria con un locale Liguria, Marche, Abruzzo, Basilicata, Puglia e Sardegna.
riproduzione riservata ®

Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Luglio 2019, 05:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA