Ius Soli, Alfano voterà sì ma in Aula sarà battaglia

Ius Soli, Alfano voterà sì ma in Aula sarà battaglia
Alessandra Severini
La legge sullo ius soli continua ad infiammare lo scontro fra i partiti anche se, con tutta probabilità, il testo verrà votato al Senato solo dopo i ballottaggi. Il ministro degli Esteri e leader di Ap, Angelino Alfano, ha annunciato che il suo partito «proporrà dei correttivi» ma «voterà sì». Un'affermazione che tranquillizza il governo ma che non esclude del tutto la possibilità del voto di fiducia. Oltre alla netta opposizione della Lega, anche Forza Italia voterà no ad una legge che considera «sbagliata e frettolosa».
Così come il M5s non cambia linea e conferma l'astensione in aula. Luigi Di Maio però esclude qualsiasi asse con la Lega: «Io sono del Sud, quella gente gridava Vesuvio lavali col fuoco». Arriva invece dalla Chiesa un nuovo invito a riconoscere la cittadinanza agli stranieri che nascono in Italia.
«Rispettiamo le decisioni del Governo italiano - ha detto il sostituto della Segreteria di Stato, monsignor Angelo Becciu - ma come diceva anche il segretario della Cei, monsignor Nunzio Galantino, come Chiesa noi siamo vicini a chi è nella necessità, nella debolezza e a chi ha bisogno di essere protetto». Parole che provocano ancora una volta una reazione stizzita del segretario della Lega, Matteo Salvini: «C'è Chiesa e Chiesa: ho il telefono pieno di messaggi di frati, di suore, di missionari che sono in Africa che dicono mandate questi soldi a noi che facciamo davvero del bene».
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Ultimo aggiornamento: Martedì 4 Luglio 2017, 17:29