Carola Rackete ha solo fatto il suo dovere soccorrendo in mare e poi sbarcando i

Carola Rackete ha solo fatto il suo dovere soccorrendo in mare e poi sbarcando i migranti. La comandante della Sea Watch dunque non andrà a processo per resistenza a pubblico ufficiale e violenza contro una nave da guerra perché secondo i giudici quando, nel giugno del 2019, ha forzato, al comando della nave con a bordo 42 profughi l'ingresso al porto di Lampedusa, speronando una motovedetta della Guardia di Finanza, «ha adempiuto al dovere di soccorso in mare».
Non solo. La sua posizione è stata archiviata perché la motovedetta della Guardia di Finanza «non era una nave da guerra» come, invece, prevede il reato inserito all'articolo 1.100 del Codice della Navigazione. Sono questi i motivi per cui la comandante tedesca, che al tempo venne arrestata e poi scarcerata, non andrà alla sbarra.
La giudice per le indagini preliminari di Agrigento Alessandra Vella, in una pagina, spiega i motivi per i quali ha accolto la richiesta avanzata nei mesi scorsi dal Procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio di archiviare l'indagine e cita anche la sentenza della Cassazione che aveva bocciato l'arresto della Rackete.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 20 Maggio 2021, 05:01
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