L'ORA DEL THEO

Luca Uccello
MILANO - Non c'è solo Zlatan Ibrahimovic a far paura all'Inter. C'è anche Theo Hernandez. L'avventura dello spagnolo in Italia è cominciata in campo proprio con l'Inter. Andata e ritorno per una partita che ora vuole vincere e vuole vivere da protagonista. All'andata c'era ancora Marco Giampaolo in panchina. C'era ancora Ricardo Rodriguez titolare. Altri tempi, un altro Milan, arrivato in estate dal Real Madrid con la benedizione di Paolo Maldini che l'ha voluto fortemente. Fin qui ha segnato cinque reti in campionato, una in coppa Italia. E' il capocannoniere del Milan. Di un Milan Ibra-dipendente in campo ma non ancora nei gol. Nei numeri non bisogna nemmeno dimenticare due assist, altri due gol in pratica. Un giocatore giovane, forte, dal tiro potente, devastante sulla progressione. E' il giocatore che spaventa Conte, che può rompere gli equilibri, che può dare un vantaggio alla squadra di Pioli che da settimane parla di punti deboli dell'Inter.
A Milanello i video delle partite dell'Inter sono stati consumati. Avanti e indietro per vedere e rivedere pregi e difetti di una squadra che il Milan deve provare a fermare. Deve farlo con Theo Hernandez che oggi vale molto di più dei 20 milioni pagati in estate. Vale tre volte tanto, vale così tanto che dalla Spagna si mangiano le mani, lo rivorrebbero indietro. Un giocatore su cui il Milan può e deve ripartire per tornare in Europa, tornare grande. Lui, Donnarumma, Romagnoli, Leao, magari Rebic e naturalmente Ibra punti fermi di un Milan che può e deve fare molto di più di quello che si è visto fino a oggi. Occhi su Theo, quindi, ma anche su Ibrahimovic e sulla sua leadership, le sue vittorie. Se si confronta la bacheca di Zlatan con quella degli undici probabili titolari della formazione che dovrebbe mandare in campo Antonio Conte non c'è partita. In carriera, Ibra ha vinto 35 trofei nel corso degli anni, tra i quali spiccano i 15 conquistati con la maglia del PSG. Viceversa, gli undici di Conte arrivano soltanto a 34: il più titolato è Ashley Young con 7 trofei. Capitolo formazione. Stefano Pioli ha due soli dubbi che probabilmente si porterà dentro fino a poco prima di scendere in campo: chi farà coppia con Romagnoli e chi invece giocherà come terzino destro. Al momento, Musacchio è in vantaggio su Kjaer per giocare al centro della difesa mentre a destra Conti è favorito su Calabria. Certo il rientro di Bennacer, sicurissima la presenza di Zlatan.
E Ibrahimovic? Continua a lavorare per tornare al massimo. Una presenza che Musacchio applaude: «E' un grandissimo giocatore e lo ha dimostrato. Per la squadra è importantissimo non solo per il nome, ma per quello che fa dentro il campo. Da quando è arrivato lui la squadra sta facendo molto bene e arriviamo a domenica in un bel momento. Sta lavorando per arrivare alla partita al massimo e speriamo che sia con noi domenica».
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Ultimo aggiornamento: Venerdì 7 Febbraio 2020, 05:01
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