Vestire, viaggiare, vivere. In un volume la summa del "Piombo-pensiero"

Vestire, viaggiare, vivere. In un volume la summa del "Piombo-pensiero"

di Paola Pastorini

Uno stilista, un viaggiatore, un pensatore. In sintesi Massimo Piombo. Il fashion designer ligure (il suo marchio porta il suo nome) si divide fra la moda, il mare, i viaggi e la scrittura. Oltre al suo lavoro di designer, ha firmato le vetrine del celebre department store Barneys di New York, ha realizzato film ispirazionali e mostre di fotografia. Piombo tiene una rubrica settimanale per un quotidiano e le sue riflessioni ora sono raccolte, in collaborazione con Marco Mottolese e postfazione di Vittorio Sgarbi, nel volume Vestire, viaggiare, vivere. Le tre voci del titolo sono i tre capitoli del libro (più una appendice di consigli su locali, boutique, ristoranti in tutto il mondo). Non solo moda, appunto. Si spazia dal nomadismo all’aria, dal vintage alla Dad.

Riflessioni scritte prima e durante il Covid, ma che suonano universali. D’altra parte, ammette lo stesso Piombo, bisogna muoversi, andare oltre, come il vento. «Il vento spazza via il ristagno, fa respirare e, come in un esercizio yoga, allarga la mente. Il vento è il mio talismano. Mi ha insegnato che è arrivato il tempo di cambiare aria, di pensare senza fronzoli e senza schemi, mi ha fatto capire che nulla cambia se non in noi stessi». E nella prefazione Mottolese sottolinea come l’unico sogno di Massimo Piombo sia di «vestire tutti e che dunque ha come massima aspirazione l’essere pop, come una rockstar. Come Bob Dylan».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Dicembre 2021, 20:49
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