Trova 245 milioni di lire a casa del fratello morto, ma niente cambio: «Sono carta straccia». Ecco quanto valgono

L'ex commissario di polizia determinato a tentare la strada della battaglia legale per convertire il tesoretto

Trova 245 milioni di lire a casa del fratello morto, ma niente cambio: «Sono carta straccia». Ecco quanto valgono

di Redazione web

Non solo aveva ereditato un appartamento da suo fratello, ma nel sottofondo di un cassetto ha trovato anche una piccola fortuna: 245 milioni e 218mila lire, l'equivalente di circa 126mila euro. I risparmi del sotto ufficiale dell'aviazione deceduto nel 2018 e trovati nel 2019, però, ben presto si sono trasformati per Giuseppe Antonio Bagnato, ex commisssario di polizia di Roma, in motivo di frustrazione: non erano mai stati convertiti in euro e non è più possibile farlo. 

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I 245 milioni di lire trovati nel cassetto

Bagnato ha racccontato la sua vicenda al Massaggero: «Mio fratello non mi aveva mai detto di avere questi soldi, né tanto meno di averli nascosti in quel cassetto. Viveva da solo ed era un grande risparmiatore.

Non so perché non li avesse depositati in banca, né perché non li avesse convertiti in euro finché era possibile farlo». Come riferito dalla Banca d'Italia, infatti, dopo dieci anni dall'entrata in vigore della moneta unica non sarebbe stato più possibile convertire il tesoretto. «Si è rivelato, per ora, un cumulo di carta straccia. Ovviamente non li butto, finché non saprò con certezza che non si possono convertire».

La battaglia legale

L'ex commissario si è rivolto a un'associazione per chiedere assistenza legale, e sono molti gli italiani che come lui si ritrovano con l'esigenza di convertire piccole o grandi somme del vecchio conio. Il legislatore aveva anticipato la prescrizione delle lire dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011, con decorrenza immediata. Il 7 ottobre 2015 la Corte Costituzionale ha però dichiarato l’illegittimità costituzionale della norma, nella parte in cui disponeva l’anticipazione della prescrizione delle lire rispetto al termine originario. Il 21 gennaio 2016 il ministero dell’Economia, nel dare esecuzione alla sentenza della Consulta, ha previsto l’onere, a carico del soggetto che richiede la conversione, di dimostrare di aver presentato con raccomandata la richiesta di cambio delle lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo. Il 22 gennaio 2016 le filiali della Banca d’Italia hanno iniziato a effettuare il cambio delle lire: «a partire da quella data e fino al 31 maggio 2021 sono state eseguite 263 operazioni, per un importo complessivo di 2.661.596 euro». 


Ultimo aggiornamento: Sabato 16 Settembre 2023, 07:31
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