Roma, la lista dei 19 ristoranti migliori secondo Forbes

Roma, la lista dei 19 ristoranti migliori secondo Forbes

di Luca Calboni
L'editorialista di Forbes Livia Hengel ha stilato la sua personale lista dei 19 ristoranti migliori della Capitale. Un mix fra Dolce Vita e sapori contemporanei tutti da scoprire per le vie della città eterna: «C'è una nuova ondata di chef che stannor einterpretando le ricette classiche della cucina italiana», scrive la Hengel. Ecco la sua personale classifica.


1: Altrove (via Girolamo Benzoni, 34 - Ostiense)
La cucina del ristorante si mischia con la missione sociale del locale, che assume uno staff di bisognosi: il locale infatti offre alle persone svantaggiate e ai migranti di tutto il mondo un banco prova dove cominciare la loro carriera nella ristorazione. Il tutto offrendo una cucina internazionale.

2: Barred (via Cesena, 30 - Re di Roma)
Atmosfera hipster e una vasta selezione di vini arancioni (vini prodotti da uva bianca ma fatta fermentare come uva rossa), il locale offre un menù piccolo ma curato e creativo.

3: Bistrot64 (via Guglielmo Calderini, 64 - piazza Mancini)
Una cucina fusion fras i classici italiani e i piatti gourmet giapponesi, sapientemente mischiati dallo chef stellato Kotaro Noda. La peculiarità di questo ristorante è puntare, oltre che sul sapore, anche sui colori dei piatti, dando vita a veri capolavori.

4: Ego Bistrot (vicolo del Canale, 14 - Trastevere)
Se nel cuore della romanità siete in cerca di qualcosa di più rispetto alla classica trattoria, allora Ego Bistrot è ciò che fa per voi: situato sul terrazzo della Residenza Doria Pamphilj, l'esclusiva location offre una splendida vista su Roma, unita a una cucina di eccellenza a base di pesce fresco.

5: Epiro (piazza Epiro, 26 - San Giovanni)
Vini naturali e una cucina moderna riempiono l'atmosfera del locale, aperto solo 6 anni fa a San Giovanni. Il prossimo febbraio il locale sarà oggetto di una trasformazione in cave à manger.

6: Osteria Fernanda (via Crescenzo del Monte, 18 - Testaccio)
Dimenticate ciò che sapete sulle verdure: lo staf dello chef Davide Del Duca vi porterà in un viaggio fra radici e bucce, con risultati sorprendenti grazie alla sapienza della loro cucina. Un esempio su tutti: la spuma di aglio nero, keto reporter e... bucce di tuberi.

7: Osteria Fratelli Mori (via dei Conciatori, 10 - Piramide)
La rivisitazione moderna delle osterie "classiche" del patrimonio romano, dove tutto viene preparato alla perfezione. E quasi tutti gli ingredienti vengono dal vicino mercato Testaccio e dal Lazio.

8: Giulia Restaurant (lungotevere dei Tebaldi, 4a - Centro storico)
Posizione affascinante con un menù creativo e rifinito, come l'ambiente, a metà strada fra il vintage e l'industriale contemporaneo: da provare il risotto con il mandarino, cipolla affumicata, frittella di carote e ketchup fatto in casa.

9: Imàgo (Piazza della Trinità dei Monti, 6 all'interno dell'Hotel Hassler - Piazza di Spagna)
Una delle viste più suggestive della città intera, se non di tutto il mondo: posto sopra la scalinata di Trinità dei Monti, Imàgo fu uno dei primi ristoranti panoramici ad aprire negli anni '50. Lo chef napoletano Francesco Apreda, una vita vissuta fra Londra e il Giappone, mischia la cucina classica italiana con sapori vicini e lontani: l'esempio sono gli spaghetti aglio, olio e peperoncino, arricchiti dall'anguilla affumicata.

10: Marigold (via Giovanni da Empoli, 37 - Ostiense)
Un ristorante, ma anche una "Micro-bakery" che porta la fredda scandinavia nel cuore della Capitale: l'idea nasce da Sofie, panettiera danese, e il cuoco calabrese Domenico Cortese. Aperto per pranzo e brunch tutta la settimana, e a cena nei weekend: da provare i roll alla cannella e i toast all'avocado.

11: Mercerie (Via di S. Nicola de' Cesarini, 4 - Piazza Venezia)
Lo chef stellato Igles Corelli ha ideato Mercerie, inaugurato lo scorso anno: il suo obiettivo era riprogettare i classici italiani, trasformandoli in porzioni da un solo boccone. Così troviamo lasagne mignon, mini cannelloni e tante altre opere, tanto belle da sembrare vere opere d'arte. Quasi dispiace mangiarle...

12: Moma (Via di S. Basilio, 42 - via Veneto)
L'ultimo ristorante della Capitale ad essere insignito della prestigiosa stella Michelin. Moma, come il museo di arte moderna di New York, è stato concepito per essere una vera "vetrina gastronomica", grazie alle pietanze artistiche e alle combinazioni inusuali. Il tutto con vista sull'ambasciata americana.

13: Pianoalto (Lungotevere Portuense, 200 - Testaccio)
Vista panoramica sul Gazometro, con una struttura curata nei minimi dettagli, Pianoalto unisce una cucina di altissimo livello, una location molto particolare e un menù da cui vorresti ordinare tutto.

14: Rimessa Roscioli (Via del Conservatorio, 58 - Regola)
Non chiamatelo "semplice bar", anche solo per la sua doppia sala di degustazione. O per la enorme selezione di vini che riempiono le pareti e che accompagnano i piatti della tradizione romana, formaggi caserecci e altri classici.

15: SantoPalato (Piazza Tarquinia, 4a - Re di Roma)
Trattoria romana con gusto retrò, i piatti principali sono i classici della cucina capitolina, strizzando l'occhio soprattutto ai carnivori: trippa, lingua e le altre animelle sono cucinate seconto la tradizione. E il successo di questo locale è talmente strepitoso che conviene prenotare con largo anticipo.

16: Seu Pizza Illuminati (via Angelo Bargoni,10 - Porta Portese)
Seu, come il cognome del giovane pizzaiolo Pier Daniele che ha ideato il locale. Non una semplice pizzeria, ma una "contemporary pizzeria", dove sono da provare tanto le pizze salate che quelle dolci, proposte come dessert in diverse varianti. 

17: Spazio Niko Romito
Il laboratorio dello Chef Niko Romito - 3 stelle Michelin - offre una cucina italiana contemporanea, dove si impreziosiscono anche le capacità dei giovani cuochi che escono dalla sua accademia. E, ovviamente, le materie prime utilizzate hanno un occhio di riguardo.

18: Trattoria Pennestri (via Giovanni da Empoli, 5 - Ostiense)
Bell'ambiente e un menù, che varia insieme alle stagioni, ricco di reinterpretazioni con personalità i piatti della tradizione italiana. Ma non solo primi piatti e secondi, perché anche i dessert sono indimenticabili.

19: Zia (via Goffredo Mameli, 45 - Trastevere)
Nonostante il nome, il giovane staff del ristorante porta un mix di entusiasmo, passione e determinazione. La cucina? Sofisticata ma non pretenziosa: i plin (ravioli piemontesi) riempiti con blue cheese in brodo di cipolla e chiodi di garofano.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Gennaio 2019, 15:34
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