Lorenzo Benati, la staffetta record e quella corsa fino a Tokyo: «Sogno una medaglia. Il Covid? Ora la movida mi fa paura»

Lorenzo Benati, la staffetta record e quella corsa fino a Tokyo: «Sogno una medaglia. Il Covid? Ora la movida mi fa paura»

di Lorena Loiacono

Lorenzo Benati, classe 2002, romano della Balduina, sogna il podio a Tokyo dove è appena arrivato. Di corsa. Come la sua vita. Finora ha conquistato l’argento nei 400 metri di atletica leggera agli Europei under 20 di Tallinn, detiene il record italiano juniores al coperto, ha partecipato alle Olimpiadi giovanili e, nel 2018, ha conquistato due ori all’Europeo U18 di Gyor e poi è arrivata la convocazione per i Mondiali U20, dove ha corso in batteria con il gruppo della 4x400 che ha vinto il titolo iridato. 


«Corro da sempre, sono praticamente nato sulle piste dell’Acqua Acetosa dove i miei genitori hanno una società sportiva. Ho praticato molto tennis e pallavolo ma in realtà io volevo correre, è stato più forte di me. Ed eccomi qui, ho il pass olimpico sempre con me». 
Una vita dedicata allo sport? 
«Oggi penso solo alle Olimpiadi, arriviamo qui per vincere visto che ai mondiali l’Italia con la staffetta ha fatto bene. Ma non vivo solo per lo sport». 
E per cosa? 
«Studio medicina alla Sapienza, voglio diventare ortopedico o neurochirurgo». 
Come riesce a fare tutto? 
«La Sapienza mi ha dato un supporto incredibile, per gli studenti atleti attiva un percorso ad hoc: ho come tutor un docente che conosce tutti i miei impegni nello sport.

Non sono stato costretto a scegliere tra il sogno olimpico e la laurea in medicina». 


Prima la maturità, al liceo Morgagni di Monteverde, poi il primo anno di medicina in pandemia: anche questa è stata una gara molto dura? 
«Sì, come per tutti i miei coetanei. Però devo dire che sono stato anche aiutato dalla didattica a distanza: mi permetteva di seguire le lezioni da remoto». 
A proposito, è vaccinato? 
«Con una sola dose perché ho avuto il Covid, purtroppo proprio durante gli Europei indoor di Torun, nel marzo scorso, in Polonia. Ora temo gli assembramenti: prima uscivo di più la sera, adesso ho la paura istintiva di contagiarmi. Per rilassarmi preferisco andare ad Anguillara, sul lago».


Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Luglio 2021, 08:57
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