Roma, Municipio VII nella bufera: arrestati geometri e un vigile. Licenze e condoni in cambio di soldi, cene e prosciutti

Roma, Municipio VII nella bufera: arrestati geometri e un vigile. Licenze e condoni in cambio di soldi, cene e prosciutti

di Emilio Orlando

Sò venuti i vigili in ufficio… i vigili, quelli che vengono a pijà i soldi, capito!...Ho incassato 100 euro, ne ho spesi 2mila”. È una delle conversazioni intercettate dalla Guardia di finanza nell’inchiesta che, ieri mattina, ha portato all’arresto di un appartenente alla Polizia Roma Capitale e di due professionisti di uno studio tecnico considerati presunti responsabili di episodi di concussione e corruzione. Agli arresti domiciliari sono finiti Bruno, Cinzia Mari e Ciro Della Porta. Il gip ha emesso anche misure cautelari d’interdizione all’esercizio di pubblico servizio, per tre mesi, nei confronti di Simonetta Pompei, Claudio Fleres e Roberto Mancinelli, tutti in servizio al settimo gruppo Tuscolano.


RAPPORTI. L’inchiesta nasce dal fallimento di due società del Gruppo Cavicchi. Dalle intercettazioni telefoniche, ambientali e video sono emersi i rapporti fra il geometra dello studio tecnico e i “pizzardoni” che (in cambio di denaro, regalie varie come cene al ristorante e in un caso anche un prosciutto) fornivano informazioni riservate avvisandoli anche di imminenti controlli controlli di polizia amministrativa.

Tra le pratiche che i geometri promettevano ai loro clienti, “condoni facili su abusi edilizi” ma anche agevolazioni per il rilascio di autorizzazioni per una carrozzeria, un autonoleggio, una panetteria e un ristorante giapponese. 


CLAN Fra i casi di mazzette compare anche il nome dei alcuni appartenenti al clan Casamonica. Un’indagata dello studio tecnico, infatti, si è occupata di risolvere presso gli uffici al Municipio VII alcune problematiche legate a degli immobili dei Casamonica, i quali avrebbero pagato 200 euro. 


INTERCETTAZIONI “I vigili li abbiamo tappati, tutto quanto…sarebbero mille euro in più…e ci stanno i soldi che ho dato al vigile”. Era questo il tenore delle telefonate e dei discorsi captati dai finanzieri durante le indagini. “A scia a quello... e già te l’avevo pagato e là però ... a carrozzeria, t’avevo già dato mille euro, ma ‘nte ricordi che t’ho dato i soldi”, è un’altra conversazione fra gli indagati che si accordavano sul rilascio dell’autorizzazione antincendio per una carrozzeria all’Appio.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Marzo 2022, 09:03
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