Pacchi bomba a Roma, anarchici anti-Coronavirus dietro le buste esplosive della Capitale
di Sofia Unica
La procura ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di reato di attentato con finalità di terrorismo. I detective dell'antiterrorismo della digos della questura e del ros dell'arma dei carabinieri coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Caporale, stanno seguendo varie piste a trecento sessanta gradi senza escludere nemmeno quella politica legata ai movimenti anarchico insurrezionalisti o quella che porta a nuovi gruppi eversivo che vogliono colpire chi si sta occupando, in maniera diretta o indiretta di Coronavirus. Nessuno fino ad ora ha rivendicato l'azione.
Il mittente indicato su una delle buste corrispondeva al nome di una persona effettivamente conosciuta dalla vittima che la doveva ricevere. Gli ordigni, che hanno ferito alle mani ed agli occhi due della professioniste, erano stati confezionati, secondo gli artificieri in maniera rudimentale ma da un esperto nella costruzione di ordigni esplosivi. All'interno della busta esplosiva, Unabomber aveva posizionato il detonatore attivabile una volta aperta la linguetta della busta ad un bulbo di lampadina messo dentro un contenitore di polvere da sparo per fuochi d'artificio.
Al vaglio degli investigatori anche le telecamere di videosorveglianza delle località di spedizione, su cui gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo, dei plichi da dove potrebbero venire identificati i mittenti.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Marzo 2020, 08:37
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