Avrebbero cancellato le bollette della tassa dei rifiuti, facendo risparmiare ad amici imprenditori 260mila euro. Con questa accusa due dipendenti dell’Ama, insieme ai rappresentanti legali di tre aziende coinvolte, sono stati indagati a vario titolo, per le ipotesi di reato di truffa, frode informatica, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, falsità materiale commessa in atti pubblici e dal privato.
L’inchiesta, condotta dai militari del Gruppo Tutela spesa pubblica del Nucleo di polizia economico finanziaria, era partita a gennaio 2020 a seguito della denuncia presentata da Ama per alcuni accessi anomali al sistema informatico per la gestione della tassa dei rifiuti effettuati da due ex dipendenti infedeli, allora impiegati presso il servizio Ta.Ri.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Febbraio 2021, 08:32
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