Raccolte fondi, truffa agli ospedali. Lo Spallanzani e il San Camillo: «Sono vere solo quelle autorizzate»
L'altra raccolta fondi illecita era invece pubblicata su una specifica pagina Facebook e, in questo caso, l'apparente beneficiario delle somme raccolte sarebbe stato l'ospedale San Camillo: come accertato dalle indagini dei poliziotti, invece, le somme di denaro donate sarebbero confluite su una carta di credito ricaricabile intestata a una persona di Roma. Per questo gli agenti della Postale, coordinati dal pool reati informatici della Procura della Repubblica di Roma, ieri hanno provveduto ad oscurare le due pagine web, mentre continuano le indagini per identificare ulteriori responsabili dei reati di truffa aggravata dopo giàù aver incastrato un pensionato e sua figlia, entrambi romani.
Per evitare che simili fenomeni possano scoraggiare i cittadini dall'effettuare donazioni, va ricordato che le raccolte di fondi a scopo benefico necessitano di autorizzazione da parte dell'ente pubblico al quale la somma è destinata e che in genere viene pubblicizza sulle sue pagine ufficiali.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 6 Aprile 2020, 08:46
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