Manifestazione anarchici in centro a Roma domani: rischio incidenti

Manifestazione anarchici in centro a Roma domani: rischio incidenti

A pochi giorni dalle manifestazioni di Milano e Torino, dove si sono verificati anche lanci di petardi e bottiglie, oltre a qualche tensione con le forze dell'ordine, gli anarchici tornano in piazza in solidarietà con i «prigionieri in sciopero della fame». Una manifestazione, che dovrebbe essere un presidio-assemblea, secondo quanto apprende l'Adnkronos, è previsto per domani in centro a Roma: gli anarchici, anche se la mobilitazione non è stata preavvisata, dovrebbero riunirsi alle 17 in piazza San Marco, adiacente a Piazza Venezia.

Il precente del 31 dicembre

L'ultima volta a Roma, il 31 dicembre scorso, diverse decine di militanti “armati” di scudi e caschi, tentarono di arrivare in corteo davanti alla Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, in solidarietà con Alfredo Cospito e contro il regime del 41 bis. Gli anarchici vennero però bloccati dalla polizia. E anche il presidio sarà monitorato dalle forze dell'ordine con la massima attenzione.

Chi è Alfredo Cospito

Cospito, primo anarchico al 41 bis, è detenuto da oltre 10 anni al Bancali di Sassari per la gambizzazione dell'allora ad di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, ed è in sciopero della fame da tre mesi.

Esponente della Federazione anarchica informale, è anche accusato di strage per due ordigni esplosi nei pressi della scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo) nel 2006, che non provocarono feriti. Per lui e per altri «prigionieri» è stata organizzata la mobilitazione di domani. «Nessuna resa, la loro lotta è la nostra lotta», si legge sulla locandina che annuncia «la mobilitazione internazionale a fianco dei prigionieri in sciopero della fame in Grecia, Francia, Turchia, Palestina, Kurdistan, Italia per l'abolizione del 41 bis e di tutte le forme di isolamento e tortura». «Molti sono i prigionieri rivoluzionari che in varie parti del mondo hanno scelto di utilizzare lo sciopero della fame come strumento di lotta - scrivono ancora i promotori dell'evento - Questi compagni rifiutano l'ipotesi della resa e della collaborazione, rifiutano di essere sepolti vivi. Il loro corpo è la loro ultima trincea rivoluzionaria. La loro resistenza ci unisce ed è il fondamento dell'internazionalismo».


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Gennaio 2023, 16:04
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