Si apre un nuovo capitolo su Elena Aubry, la 26enne che il 6 maggio del 2018, cadde dalla moto al km 25,5 di via Ostiense, Roma. Il verdetto di stamane ha inflitto un anno e sei mesi di reclusione ad Alessandro Di Carlo, responsabile della sorveglianza della ditta vincitrice dell’appalto della manutenzione delle strade del X Municipio, per le negligenze che hanno portato alla morte della ragazza.
Elena Aubry, processo per omicidio stradale: 7 persone rinviate a giudizio (6 funzionari del Campidoglio) e una condanna
Elena Aubry, morta per un incidente in moto sulla Ostiense: in 7 a processo per le buche stradali. La mamma: strazio infinito
Il lungo iter
Il percorso giudiziario è stato lungo: 8 persone chiamate in causa, accusate di omicidio stradale. Poi, la prima condanna a 2 anni di reclusione per l'ottavo imputato, Di Carlo, che aveva scelto il rito abbreviato.
La condanna
Scende ad un anno e mezzo di reclusione, dunque, la condanna per Alessandro Di Carlo.
I giudici di secondo grado hanno riconosciuto le attenuanti generiche. Per questa vicenda sono ancora coinvolte le altre 7 persone accusate di omicidio stradale. Tra loro anche funzionari comunali.
Il fil rouge
A processo ci sono due direttori del dipartimento Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana, il Simu (Roberto Botta e Fabio Pacciani), il responsabile della manutenzione ordinaria del lotto 6 della grande viabilità (Francesco Compagnoli). E poi responsabili del manto stradale e direttori del X Municipio: Marco Domizi e Nicola De Berardini. E anche Fabrizio Pennacchi, il responsabile della Esgra, la ditta che aveva vinto l’appalto per la manutenzione di quel tratto di strada «maledetto», la stessa azienda per cui lavorava l’ingegnere Alessandro Di Carlo. Il processo di primo grado è fissato per il 9 luglio del prossimo anno.
Ultimo aggiornamento: Venerdì 13 Ottobre 2023, 12:47
© RIPRODUZIONE RISERVATA