Roma, stazione metro Barberini ancora chiusa: commercianti sul piede di guerra
di Raffaele Nappi
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«Le vendite sono calate: è impossibile quantificarle. Ci hanno tolto anche la linea circolare», racconta il titolare di un negozietto di vini e liquori che dà sulla piazza. Il malcontento dei commercianti è diffuso: «Stiamo chiudendo tutti - spiega Giuseppe, titolare della tabaccheria di piazza Barberini - Abbiamo deciso di riunirci in un comitato, ma pare che nessuno ci ascolti. Le tasse sono alte, gli affitti sono quelli che sono: ho perso tutti i miei clienti italiani. C’è anche un danno d’immagine - insiste - Tutti i turisti stranieri che arrivano qui mi chiedono informazioni di ogni tipo. L’Atac non ha pensato di installare nemmeno un punto informativo per aiutare chi è spaesato». Ci sono varie linee di pensiero anche tra i commercianti stessi. Non tutti, infatti, sono uniti sull’idea di scioperare: «Non conviene nemmeno confrontarsi con le istituzioni, non ne vale la pena - spiega a Leggo il titolare dello storico negozio di cravatte di piazza Barberini - Da stamattina non ho nemmno aperto la cassa. Non è arrivato neanche un cliente. Ma, ripeto, con le persone che ci ritroviamo a governare la città non conviene nemmeno scendere a confrontarsi in piazza».
Che sia una cravatta o un esercizio di abbigliamento, la situazione non cambia. «Lo vede il negozio? Da stamattina qui è il deserto - racconta adirata la titolare della bottega Chantal - Non sappiamo quando riaprirà la stazione, non abbiamo notizie dalle istituzioni, siamo completamente abbandonati. Anzi - insiste - a questo punto ci viene da pensare che stiano boicottando i lavori. Non sappiamo più che pensare».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Dicembre 2019, 09:35
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