Coronavirus, nonni pronti a rifiutare il vaccino: «La nostra dose ai nipoti per farli tornare a scuola»

Coronavirus, nonni pronti a rifiutare il vaccino: «La nostra dose ai nipoti per farli tornare a scuola»

di Silvia Natella

«Bisogna pensare prima ai ragazzi e farli tornare a scuola con il vaccino». Luigi e Adriana, coppia di coniugi over 70 di Milano, non hanno dubbi sulle priorità e le categorie da proteggere e sono pronti a rinunciare alla propria dose di vaccino per darla ai nipoti Anna e Pietro, rispettivamente di 17 e 14 anni. Il loro desiderio sta facendo il giro del web in un momento in cui la campagna di vaccinazione contro il coronavirus sta entrando nel vivo in tutta Italia e alcune regioni lamentano l'esaurimento delle scorte. 

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Nel nostro Paese si è deciso di vaccinare prima gli operatori sanitari e poi gli anziani. Luigi e Adriana vorrebbero dare la precedenza ai ragazzi che da mesi sono costretti alla didattica a distanza. «Abbiamo un desiderio: poter offrire il nostro vaccino, che presumibilmente faremo in primavera, ai nostri due nipoti», spiegano al Corriere della Sera.

Il loro appello è quello di concedere ai ragazzi maggiore attenzione perché sembrano loro le fasce della popolazione più dimenticate e sacrificabili. 

Adriana e Luigi sono sposati dal 1972, si sono conosciuti in treno quando erano universitari e poco più che ventenni. Entrambi marchigiani avevano lasciato la loro terra per studiare e, nella città che li ha accolti, hanno trovato un lavoro e si sono formati una famiglia. Una volta in pensione si sono dedicati molto al volontariato. La pandemia li ha tenuti lontano dai figli e dai nipoti: «Hanno paura che possano contagiarci e da ottobre li abbiamo visti una sola volta con la mascherina sul volto», raccontano. 

Adriana ha lavorato come insegnante tutta la vita ed è convinta dell'importanza della scuola nella formazione dei bambini e degli adolescenti: «È motivazione e socializzazione, la pandemia sta azzerando tutto facendo restare i ragazzi a casa. Sopportano, ma temo il momento in cui può esplodere la rabbia», spiega ricordando le risse a Gallarate, Parma e Varese. «Prima si vaccinano, prima tornano a scuola. Bisogna pensare soprattutto a loro, ai nostri ragazzi»


Ultimo aggiornamento: Lunedì 11 Gennaio 2021, 13:56
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