Regione Lombardia, allarme epatite infantile: «Forma sconosciuta in tutti i paesi dell'Unione europea ma siamo attrezzati per seguirla»

Regione Lombardia, allarme epatite infantile: «Forma sconosciuta in tutti i paesi dell'Unione europea ma siamo attrezzati per seguirla»

di Simona Romanò

La Lombardia continua a monitorare i casi di epatiti  infantile auta: 9 casi, di cui uno grave che ha costretto un bimbo di 11 anni al trapianto del fegato. Si tratta di una forma «non nota in nessun paese dell'Unione europea, ma siamo attrezzati per seguirla», ha assicurato la vicepresidente lombarda e assessore al welfare, Letizia Moratti.

CAUSA SCONOSCIUTA «Non è nota la causa dei casi registrati, nove a mercoledì 4 maggio nella Regione, che si trovano sotto osservazione». La Moratti  ha assicurato: «Stiamo lavorando a livello epidemiologico per seguire e capire quale sia la causa».

9 CASI Sui nove casi di epatiti isolati, due sono stati rilevati da Ats Milano, due da Ats Insubria, due da Ats Brescia e tre da Ats Bergamo. Sette hanno riguardato bambini tra 0-4 anni, 1 tra 5-9 anni e 1 con più di 10 anni.

Un paziente è stato trapiantato, uno ha un esito in attenzione, gli altri hanno esiti non gravi.

SORVEGLIANZA MA NO ALLA PAURA «È in corso - aggiunge Moratti  - un’attenta sorveglianza epidemiologica volta ad ottimizzare la sorveglianza di eventuali nuovi casi di epatite acuta nella popolazione pediatrica. La rete dei laboratori ha definito un protocollo per l’effettuazione degli accertamenti di laboratorio al fine di uniformare i comportamenti e ottimizzare la rete della sorveglianza. Il gruppo di lavoro ha stabilito una serie di parametri di laboratorio che devono essere richiesti in caso di sospetta epatite, tra cui l’identificazione dei comuni virus epatotropi e in particolare degli adenovirus»


Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Maggio 2022, 21:11
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